Cronaca
Emergenza Coronavirus, all’Amazon di Torrazza altri due dipendenti positivi al Covid-19
Sono 4 complessivamente i dipendenti del centro di distribuzione Amazon di Torrazza Piemonte risultati positivi al Covid-19. L’ultimo caso è stato comunicato dall’azienda questa mattina, martedì 14 aprile.
Il primo caso risale all’11 marzo; gli altri due sono stati comunicati nelle ultime due settimane. Amazon ha reso noto che tre dipendenti “non prestano attività lavorativa nel sito da oltre 14 giorni. Dopo esserci confrontati con i funzionari della sanità pubblica, riteniamo che i rischi per i nostri dipendenti siano bassi, ma continuiamo a monitorare la situazione”.
In più, continua l’azienda, “dopo esserci confrontati con i funzionari della sanità pubblica, riteniamo che i rischi per i nostri dipendenti siano bassi, ma continuiamo a monitorare la situazione. Stando a quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il periodo di incubazione del Coronavirus va da 1 a 14 giorni. Per periodo di incubazione si intende il tempo trascorso dal momento in cui è stato contratto il virus e quello in cui cominciano a manifestarsi i primi sintomi . Sin dal primo momento, abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità locali per rispondere in modo proattivo alla situazione di emergenza, continuando a garantire il nostro servizio ai clienti e preservando allo stesso tempo la salute e la sicurezza di tutti i nostri dipendenti. In quest’ottica abbiamo introdotto una serie di misure preventive in tutti i nostri centri logistici per salvaguardare i nostri dipendenti ed i dipendenti dei fornitori di servizi: abbiamo aumentato le operazioni di pulizia dei siti, rivisto oltre 100 processi al fine di portare la distanza interpersonale minima a due metri e richiesto ai corrieri di restare a distanza quando effettuano le consegne ed eliminato la firma di avvenuta ricezione del pacco. Stiamo inoltre effettuando controlli sulla temperatura prima che le persone entrino nei nostri siti e stiamo mettendo a disposizione del personale mascherine chirurgiche nelle sedi in cui è richiesto dai provvedimenti vigenti. Negli altri siti le mascherine sono messe a disposizione per chi volesse una protezione supplementare, in base alla possibilità di approvvigionamento”.
Tuttavia i sindacati, che lamentano ancora delle insufficienze, nelle scorse settimane hanno effettuato diverse segnalazioni alle autorità competenti Asl, Prefettura e alla Regione Piemonte per ulteriori verifiche.
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