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Ferie forzate, mancanza di dpi, ambienti di lavoro non sanificati: le segnalazioni al numero verde di Potere al Popolo

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Ambienti di lavoro insicuri, lavoratori lasciati a casa senza garanzia di reddito, smart working negato senza motivo, ma anche dubbi su congedi parentali, giornate di 104, voucher per baby-sitter. Insomma, le problematiche più disparate.

Sono oltre 100 le chiamate arrivate nella prima settimana di funzionamento (dal 9 al 15 marzo) al “Telefono Rosso”, il servizio di assistenza gratuito messo a disposizione da Potere al Popolo per tutti i lavoratori e le lavoratrici alle prese con problemi derivanti dall’emergenza Coronavirus.

Call Center

Ricorrenti, spiegano,  le chiamate dal settore dei call center, uno degli ambienti in cui i lavoratori sono più a rischio visto l’affollamento delle stanze e le postazioni condivise: segnalazioni di sanificazioni inadeguate, distanze non rispettate, DPI assenti. Non solo:  i lavoratori chiedono di attivare la modalità dello smart working, su cui parecchie aziende nicchiano perché hanno ancora difficoltà a controllare le prestazioni lavorative e privilegiano questo controllo alla salute dei propri dipendenti.

Supermercati e grande distribuzione

Discorso analogo per quanto riguarda supermercati e grande distribuzione: alcuni si sono adeguati alle norme di sicurezza solo dopo alcuni giorni, mentre in altri casi ancora non sono stati distribuiti tutti i DPI. Mancanza di dispositivi di protezione che negli ultimi giorni ha provocato scioperi anche nel settore delle Poste Italiane dove i postini si trovano sotto pressione soprattutto per le consegne di pacchi dell’e-commerce, certo non un’attività essenziale a differenza della posta ordinaria, senza che nemmeno gli siano stati forniti guanti e mascherine.

Negli ultimi giorni, in prossimità dell’uscita del “Decreto Cura”, si sono intensificate le chiamate di autonomi, partite IVA, co.co.co., tutti in cerca di informazioni rispetto al contributo una tantum di 600 euro per il mese di marzo.

Una miseria, lamentano da Potere al Popolo, e nemmeno per tutti: ad esempio ne sono esclusi i tanti riders del cibo a domicilio, ai quali nemmeno vengono forniti mascherine e guanti perché gli strumenti di lavoro sono tutti a loro carico.

Categoria  a rischio

Ovviamente le categorie più esposte sono proprio quelle che negli anni sono state rese più precarie e private di ogni diritto. Praticanti, apprendisti, lavoratori a termine o a chiamata ci hanno raccontato di luoghi di lavoro insicuri, DPI assenti, contratti in scadenza non rinnovati, comunicazioni orali vaghe da parte di datori di lavoro che non si sono preoccupati minimamente di garantire il reddito ai loro dipendenti.

Le storie

Tra le varie segnalazioni anche casi limite. Come quello di una lavoratrice immunodepressa che svolge un lavoro a contatto col pubblico che ha dovuto mettersi in ferie per una settimana in attesa che il governo emanasse norme in favore di questa categoria, come previsto alla fine dal “Decreto Cura” che permetterà a queste persone di stare a casa fino al 30 aprile coperti dalla mutua.

Questi sono dati certamente provvisori e parziali – concludono da Potere al Popolo –  ma alcune tendenze ci paiono evidenti: imprese che scaricano sui lavoratori i costi della crisi mettendoli in ferie forzate (altro che recupero psico-fisico del lavoratore), aziende che negano lo smart working privilegiando il controllo sui dipendenti alla loro salute, ambienti di lavoro non sanificati e grande resistenza alla distribuzione dei DPI, indifferenza al destino soprattutto dei lavoratori più precari che vengono lasciati a casa senza motivazioni, rassicurazioni e spesso senza comunicazioni ufficiali.

I nostri numeri rimarranno a disposizione per tutti coloro che avessero bisogno di consigli, supporto o anche solo volessero fare una segnalazione su quanto accade sui luoghi di lavoro.

Ci potete chiamare dal Lunedì al Venerdì
dalle 11:30 alle 13:00 al 3283965965
dalle 13:00 alle 15:00 al 3208719037
dalle 18:00 alle 19:30 al 3519675727
dalle 19:00 alle 20:30 al 3272979156

I numeri (dal 9 al 15 marzo)

Spiegano da Potere al Popolo: Abbiamo complessivamente ricevuto 96 telefonate e una decina di mail, provenienti dalle seguenti città: Torino (19), Napoli (18), Roma (16), Milano (6), Genova (5) Verona (2), Siena (2), Venezia (2), Lecce (2), Parma (2), Bologna, Teramo, Brescia, Lucca, Campobasso, Potenza, Pisa, Ragusa, Pescara, Bergamo, Modena, Firenze, Como, Livorno, Cagliari, Trieste, Frattamaggiore (NA), Fermo, Busto Arsizio (VA), Correggio (RE), Marano (NA) e Orta di Atella (CE).

 

SETTORI DI IMPIEGO

Le lavoratrici e i lavoratori che ci hanno contattati svolgono prestazioni lavorative nei seguenti settori di attività:

Metalmeccanico (7), Ristorazione (8), Alimentari – Commercio (2), Cooperazione sociale – associazionismo (15), Servizi (14) – Call centre (7), Commercio – distribuzione…

PRINCIPALI PROBLEMI SEGNALATI

Le segnalazioni e le richieste di consulenza hanno avuto ad oggetto le seguenti problematiche:

1) Dispositivi di sicurezza, mancata sanificazione, distanze di sicurezza (34);

2) Smart working, ferie forzate, permessi, CIG in deroga, altri strumenti di tutela in caso di chiusura di attività (49);

3) Spostamenti e autocertificazione (7);

4) Tutela per finte partite IVA, Co.co.co e Lavoratori a nero (5);

5) Licenziamenti e mancate assunzioni (3);

6) Altro (ammonizioni per rifiuto di svolgere attività; pretesa a svolgere mansioni diverse; riduzione orario lavorativo e riduzione retribuzione; imposizione di straordinario) (8).”

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