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Fiom: confusione, proteste e scioperi nelle fabbriche dopo il DCPM contro il coronavirus

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La Fiom Cgil Piemonte, dopo una attenta valutazione, rispetto a quello che si sta verificando nelle aziende in relazione all’emergenza sanitaria, mette in evidenza che negli stabilimenti di tutte le province del piemonte si è determinata una situazione di insicurezza che in qualche caso si trasforma in panico generale.
Il provvedimento del governo che indica in maniera ancora generica procedure per la messa in sicurezza dei lavoratori, in molti casi, non viene rispettato determinando di conseguenza una situazione di ingovernabilità, è evidente che viene richiesto agli organi ispettivi predisposti alla sicurezza la garanzia dei necessari controlli
In molte provincie, infatti, come Asti, Vercelli, Cuneo sono in atto fermate e scioperi (MTM, IKK, Dierre, Trivium) nel caso degli scioperi le adesioni sono altissime.
Il provvedimento del Governo nei fatti privilegia la continuità della produzione senza imporre alle aziende il rispetto preciso delle procedure e non si capisce di conseguenza come norme rigide siano applicate sui territori, per quanto riguarda il commercio e la mobilità delle persone, mentre nelle aziende ciò non avviene anche se in qualche caso i provvedimenti sono anche discussi con le Rsu e le RLS.

A fronte di questa situazione che è, oggettivamente, rischiosa per la salute dei lavoratori la Fiom Cgil del Piemonte chiede che in primo luogo le imprese, la Regione e il governo procedano con senso di responsabilità, anche, prevedendo la chiusura temporaneamente delle attività produttive dove, non fosse possibile ottemperare al DPCM.
Il segretario generale della Fiom Cgil Piemonte, Vittorio De Martino, ha così dichiarato: “in queste ore nelle fabbriche si stanno determinando momenti di confusione e panico, anche, perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende. Questa situazione deve comportare una precisa indicazione e responsabilità da parte del sistema delle imprese della Regione e del Governo.

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