Cittadini
Gli abitanti di piazza Peyron non mollano e riforniscono la Cabina dell’arte diffusa, anche se chiusa
Forse c’è ancora un briciolo di speranza che aiuta a credere nelle persone. Protagonista la Cabina dell’arte diffusa di piazza Peyron a Torino e gli abitanti del quartiere. Dopo lo squallido episodio della scorsa settimana, con l’ennesimo furto di libri aggravato dagli escrementi lasciati sul posto dai vandali, il gestore della Cabina Daniele D’Antonio è stato costretto a chiudere la struttura per questioni sanitarie, in attesa che venga ripulita. Ha posizionato un cartello che spiega la situazione e tirato del nastro rosso per impedire l’accesso. (a margine: il cartello è stato strappato la stessa notte e poi riposizionato).
E qui arriva la parte bella della vicenda, perchè gli abitanti del quartiere hanno serenamente bypassato il blocco ed hanno continuato a portare libri in Cabina. Così ora, seppur sporca e chiusa, la Cabina dell’arte diffusa è di nuovo piena di libri e continua a vivere inesorabilmente e nonostante gli haters cui evidentemente dà fastidio.
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