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Cultura

Al Museo del cinema di Torino i costumi che hanno fatto la storia #Cinemaddosso

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In occasione del progetto “Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno”, il Museo Nazionale del Cinema presenta in anteprima assoluta la mostra cinemaddosso i costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood, a cura di Elisabetta Bruscolini. Qui cinema, arte, moda si fondono per celebrare la straordinaria Sartoria Annamode, eccellenza del Made in Italy dagli anni Cinquanta a oggi nella realizzazione di abiti per grandi produzioni cinematografiche nazionali e internazionali. Una “mostra volante”, grazie a un allestimento straordinario all’interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che mette in scena la magia del cinema raccontata da chi, da sempre, “fa” il cinema.

100 costumi per 40 film, un percorso dove ogni abito è esposto come un’opera d’arte e raccontato grazie a diversi contributi: tra brani di film, citazioni e pannelli touch che permettono al pubblico non solo di toccare materie preziose ma anche di giocare e sognare. Un allestimento fortemente immersivo, firmato da Maria Teresa Pizzetti, e interattivo, grazie alle produzioni video realizzate dallo Studio Convertino & Designers e curate da Massimo Mazzanti.

Lungo i 280 metri della rampa della Mole scorrono 70 anni di un’avvincente storia imprenditoriale al femminile, dalla “Dolce Vita” ai giorni nostri, quella delle sorelle Anna e Teresa Allegri che, con i loro costumi e le loro invenzioni, hanno reso celebre in Italia e nel mondo la Sartoria Annamode.

È una mostra bella, ricca e prestigiosa, che racconta il rapporto tra abito, attore e personaggio, un viaggio emozionale che permette al visitatore di scoprire e toccare con mano tutti i segreti dell’alta sartoria cinematografica italiana, attraversando epoche e stili, in un susseguirsi di percezioni visive, uditive, tattili e olfattive che ricreano la magia del cinema. Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema.

Questa mostra è il primo grande evento organizzato dal Museo Nazionale del Cinema nell’ambito delle celebrazioni di “Torino Città del Cinema 2020”. Si tratta di una selezione di meravigliosi costumi di una delle più importanti sartorie del mondo esposta nella spettacolare cornice della Mole Antonelliana. Dai costumi settecenteschi del film Marie Antoinette di Sofia Coppola agli abiti della serie The Witcher, la mostra miscela cinema e moda, arte e artigianato, film ed effetti digitali in un allestimento scenograficamente innovativo. Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema.

In un visionario percorso espositivo concepito per stupire e divertire sono messe in scena le “opere” più rappresentative di una grande sartoria italiana, fondata da due donne coraggiose, che da settant’anni a fianco dei costumisti contribuisce a creare la magia del cinema, trasformando gli attori in personaggi. I meravigliosi costumi di scena esposti e i loro dettagli raccontano il talento, la creatività e la sapienza artigianale di un atelier che si è trasformato in impresa mantenendo inalterate la passione e la cura che hanno reso il Made in Italy famoso nel mondo. Elisabetta Bruscolini, curatore della mostra.

In mostra i costumi indossati nei più grandi film: da Guerra e Pace di King Vidor (1956) a Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica (1964), dal Il mestiere delle Armi di Ermanno Olmi (2001) a King Arthur di Guy Ritchie (2017), fino a Marie Antoinette di Sofia Coppola (2006), Robin Hood di Ridley Scott (2010), Anna Karenina ‎di Joe Wright (2012) e dai più grandi attori: dall’abito di seta con cui Sofia Loren abbraccia e bacia Marcello Mastroianni a Vittorio De Sica e la sua alta uniforme, dal mantello bordato di pelliccia di Ingrid Bergman all’abito da sera di Charlotte Rampling, dalla giacca di pelle di Carlo Verdone all’abito principesco di Cristiana Capotondi fino alla sensualità di paillettes di Scarlett Johansson oltre a Vittorio Gassman, Fanny Ardant, Elena Sofia Ricci, Helen Hunt, Maria de Medeiros, Kirsten Dunst, Kristin Scott Thomas.

Nell’anno del centenario della nascita, un omaggio al genio di Federico Fellini, in mostra insieme al costumista Piero Tosi, grazie all’eccezionale presentazione dell’intera sfilata di abiti luccicanti dell’episodio Toby Dammit tratto dal film Tre Passi nel Delirio (1967).

In occasione dell’esposizione un progetto speciale dedicato al Museo Nazionale del Cinema e alla città di Torino: l’abito ispirato alla Mole Antonelliana, che raccoglie tutte le lavorazioni più preziose cui la sartoria romana ha dato vita nella sua lunga storia.

Il volto della mostra è Sara Serraiocco, giovane attrice italiana pluripremiata: miglior attrice esordiente Nastro d’Argento nel 2014, Globo d’Oro nel 2014, “Shooting Star” Best European talent nel 2016 al Berlin Film Festival e, nello stesso anno, Premio Pasinetti, Migliore Attrice al Festival del Cinema di Venezia.

L’iniziativa fa parte di “Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno”, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino.

Queste le sezioni della mostra

GUERRIERI E PULZELLE Il percorso inizia con uno dei soggetti più iconici del cinema, il guerriero nelle sue tante declinazioni, dal crociato ai protagonisti delle saghe nordiche, dai cavalieri di re Artù, fino a Giovanni dalle Bande Nere. Contributo video: oltre a una sequenza di film, special project con Francesco Gaudiello ne La vestizione del guerriero, regia di Lorenzo Caproni.

DAME E CAVALIERI Le dame borghesi mostrano la loro nuova condizione sociale e si accompagnano alla piccola nobiltà terriera e agli ufficiali che, tra un duello e l’altro, animano la vita mondana dei salotti e le serate a teatro. Contributo video: oltre a una sequenza di film, special project con Anna Manuelli ne La vestizione della dama, regia di Lorenzo Caproni.

CORTIGIANI E PRINCIPESSE Il passato vive ancora a corte tra regine, principesse e nobildonne di tutte le età, cortigiane, favorite e favoriti, re, nobili e alti ufficiali. Contributo video: oltre a una sequenza di film, special project con un’animazione tratta dal diorama teatrale Praesentation eines schönen Spasier Gang mit einer Fontaine (Un loggiato con fontana), disegno di Jeremias Wachsmuht, acquaforte colorata a mano, Martin Engelbrecht, Augsburg, prima metà XVIII sec.

SIGNORE E SIGNORI Il Novecento entra prepotentemente sulla scena. Il cambiamento è la parola d’ordine anche nella moda, le gonne si accorciano, il corpo non è più modellato dai busti e gli abiti, che si accostano alla figura femminile, sono realizzati con tessuti leggeri, a volte impalpabili, fioriscono gli atelier e nasce l’alta moda. Contributo video: sequenza di film.

DONNE FATALI Dive, icone, donne misteriose e affascinanti, sfuggenti, pericolose, inafferrabili. Magnetiche e fasciate in abiti seducenti tempestati di pietre o realizzati con rasi lucidi e stoffe argentate, le donne fatali del cinema, i loro meravigliosi capi di abbigliamento e preziosi accessori stregano e ipnotizzano il mondo. Contributo video: oltre a una sequenza di film, special project cinegrafica con Sara Serraiocco.

ARTISTI, MUSE E MECENATI L’epoca dei personaggi che popolano i libri di storia, degli artisti e dei loro committenti, delle nobili dame, al contempo modelle ispiratrici e finanziatrici della creatività del tempo, un sodalizio tra artisti muse e mecenati che durerà per molti secoli. Contributo video: oltre a una sequenza di film, special project con animazione di ritratti rinascimentali.

STREGHE, VAMPIRI E ALTRI MUTANTI Siamo nella terra delle ombre, nel mondo di mezzo delle favole e delle leggende, dei racconti tramandati di padre in figlio e delle storie di autori fantasy. Contributo video: oltre a una sequenza di film, special project con maschere della serie Luna nera, trattate in morphing.

FELLINI E TOSI PER TOBY DAMMIT “Pierino, mi fai un vestito che si accende come un fiammifero?” Contributo video: sequenza dell’episodio.

(Foto di Michele D’Ottavio)

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