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Il comune di Torino taglia 15 sezioni delle scuole dell’infanzia, protestano i genitori

Gabriele Farina

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La giunta comunale di Torino ha approvato lo scorso 10 dicembre una delibera che mira a razionalizzare l’offerta di posti nelle scuole dell’infanzia comunali a partire dall’anno scolastico 2020/21. In pratica il calo demografico ha portato ad una diminuzione delle presenze ed il progetto è di tagliare alcune sezioni delle scuole dell’infanzia delle zone interessate.

Il risultato è che salteranno 15 sezioni in 14 scuole torinesi. Nel dettaglio una sezione nelle scuole di via Gioberti, piazzetta Jona, via Romita, via Brissogne, strada dei Ronchi, via Barletta, via Braccini, via Moretta, via Monte Cristallo, piazza Manno, via Varallo, via Paoli, corso Benedetto Croce e 2 sezioni in via Paisiello.

I genitori degli alunni delle scuole dell’infanzia interessate si sono accorti della novità a gennaio, quando è arrivato il momento delle iscrizioni per il nuovo anno. Non in tutte le scuole la notizia è stata presa con serenità. In particolare in via Paoli e in corso Benedetto Croce si è mossa la protesta delle famiglie. Ed è nata anche una petizione online.

Da corso Benedetto Croce, la scuola Sole, fanno notare che i posti a disposizione quest’anno sono solo 20 rispetto ai 50 degli scorsi anni e che mai si sono verificati “vuoti” ma anzi ci sono sempre stati bambini in attesadi poter entrere. Inoltre lamentano la questione di non poco conto che, avendo la scuola classi eterogenee (cioè non divise per anno di nascita), il taglio di una sezione significa che alcuni bambini dovranno cambiare classe e insegnate. Nella lettera che hanno inviato alla sindaca Appendino si legge:

Nella scuola sono al momento presenti 150 bambini, (capienza massima) suddivisi in 6 sezioni. La lista di attesa era composta da circa 5 o 6 bambini. Ciò che stupisce e lascia esterrefatti i genitori attuali e futuri della scuola SOLE, è l’irresponsabilità e l’arbitrarietà con le quali l’amministrazione sembra essere giunta a tale decisione. Come è possibile che venga chiusa una sezione, in una delle poche scuole dell’infanzia ancora al completo in Torino con addirittura una lista di attesa? Come è possibile che non si tenga in considerazione la composizione delle classi nella scuola, in questione? Avendo classi ETEROGENEE e non OMOGENE, alcuni bambini, già frequentanti, dovranno abbandonare le proprie maestre e i loro compagni per reinserirsi in nuove classi, procedendo quindi ad un nuovo vero e proprio “inserimento”.

L’amministrazione ha diramato un comunicato nei giorni scorsi rivendicando la decisione e spiegando che:

La riduzione delle 15 sezioni di scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2020/21 sono una decisione praticamente obbligata e di buon senso. Non è corretto parlare di tagli di servizi perché a seguito del calo demografico i posti dell’offerta cittadina superano ampiamente la popolazione di 3-5 anni con 1000 posti vuoti più ulteriori 500 il prossimo anno. Si tratta invece di una distribuzione razionale dell’offerta perché nelle scuole comunali con posti vuoti non ha senso mantenere sezioni senza bambini, in altre, a fronte del calo demografico già visibile nella zona, i vicini istituti pubblici statali contribuiranno a soddisfare la domanda in caso di esuberi. In tutte le scuole comunali vi sono posti disponibili per le iscrizioni in corso.
L’azione di sistema affronta con responsabilità le criticità dei Servizi Educativi comunali: da un lato il calo demografico e dall’altro il pensionamento di almeno 250 unità di personale in servizio. E’ falso quindi sostenere che si vuole smantellare l’offerta comunale ma si tratta di riduzioni entro certi limiti, finalizzate a razionalizzarla a seguito di dati concreti e reali, garantendone la tenuta e la qualità con personale il più possibile stabile. A seguito del concorso entreranno 35 docenti di ruolo e i precari avranno modo di lavorare perché resteranno diversi posti vacanti.
Anche nel caso della scuola Gianelli non vi sono tagli e chiusure, ma semplice trasferimento presso la vicina scuola Turoldo dove potrà godere di ampi spazi anche per i laboratori. E il quartiere anziché veder tagliare servizi potrà fruire della presenza di un’altra scuola pubblica rivolta a giovani dai 16 anni e adulti, per completare l’offerta formativa con corsi gratuiti per l’arricchimento di competenze (ad es. le lingue straniere) aperte a tutti, che possono favorire l’occupabilità.

La protesta dei genitori però prosegue, rimane il nodo della scuola Sole di corso Benedetto Croce, e si attendono annunciati incontri da parte dell’amministrazione con le famiglie.

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