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Anche in Piemonte a Torino e Alessandria le perquisizioni relative alla Fondazione Open

Redazione Quotidiano Piemontese

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Le perquisizioni che si sono svolte a cura della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della procura fiorentina sulla Fondazione Open hanno coinvolto anche il Piemonte.

Le perquisizioni riguardano, secondo quanto si apprende, case e uffici di finanziatori della fondazione a Firenze, Milano,Modena, Torino, Bari, Alessandria, Pistoia, Roma, Napoli e Palermo.
La procura di Firenze indaga per riciclaggio, traffico di influenze, autoriciclaggio e finanziamento illecito ai partiti.
L’inchiesta sulla fondazione Open è partita nel settembre 2019 quando a Firenze venne perquisito lo studio dell’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open, indagato per traffico di influenze illecite.

Nell’ambito delle perquisizioni furono sequestrati i bilanci della Open e la lista dei finanziatori della fondazione che ha sostenuto finanziariamente l’ascesa politica di Matteo Renzi supportando, tra il 2012 e il 2018, le spese per le convention renziana della Leopolda, le due campagne per le primarie del Pd che poi hanno portato all’elezione a segretario di Renzi e la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016.
La fondazione Open è stata attiva fino all’aprile 2018, raccogliendo oltre sei milioni di euro. Nel consiglio di amministrazione, oltre a Bianchi figuravano Maria Elena Boschi, Marco Carrai e Luca Lotti.

Matteo Renzi replica da Facebook

Questa mattina centinaia di finanzieri in tutta Italia hanno perquisito all’alba abitazioni e uffici di persone fisiche e giuridiche “colpevoli” di aver finanziato la Fondazione Open. Un’operazione in grande stile, all’alba, di forte impatto mediatico.
La decisione è stata presa dai pubblici ministeri di Firenze, Creazzo e Turco, titolari anche di altre inchieste: sono loro, ad esempio, ad aver firmato l’arresto per i miei genitori, provvedimento – giova ricordarlo – che è stato annullato dopo qualche giorno dai magistrati del Tribunale del Riesame. Ma il danno mediatico, e psicologico, ormai era già stato fatto.
Chi ha finanziato in questi anni la Fondazione Open ha rispettato la normativa sulle fondazioni. Cosa facesse la Fondazione è noto, avendo – tra le altre cose – organizzato diverse edizioni della Leopolda.
E se è giusto che i magistrati indaghino, è altrettanto giusto che io mi scusi con decine di famiglie per bene che stamattina all’alba sono state svegliate dai finanzieri in tutta Italia solo perché un loro congiunto ha sostenuto in modo trasparente la nostra attività politica.

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