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Inaugurato il nuovo reparto di degenza di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
Una giornata importante quella di oggi, in cui è stata inaugurata la nuova degenza di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) con 16 camere singole, spazi dedicati all’attività ludica (sala giochi e spazio adolescenti), all’attività educativa (nido e scuola di ogni ordine e grado) ed ai genitori. Un nuovo importantissimo traguardo per la sezione Piemonte dell’Associazione Adisco, presieduta da Maria Teresa Lavazza, ottenuto con il contributo di Compagnia di San Paolo.
Il reparto di Degenza di Oncoematologia pediatrica è ubicato al quinto piano dell’ospedale Infantile Regina Margherita e conta una superficie di circa 900 mq. Collocandolo al medesimo piano dei vicini reparti di “Day Hospital” e di “Centro Trapianti Cellule Staminali” si è voluto creare un percorso diagnostico-terapeutico sinergico ed omogeneo per il paziente, attraverso una continuità sia estetica che funzionale tra i tre reparti.
Il reparto è servito da tre accessi con rispettivi ascensori e gruppi scala. È composto da un corridoio di lunghezza di circa 80 metri, che disimpegna da un lato le 16 camere di degenza, con i rispettivi bagni, e dall’altra parte i sevizi composti da sale mediche, segreteria, tisaneria, bagni e depositi. Al fondo del corridoio la grande sala giochi è stata riprogettata come un grande open-space dedicato al gioco ed allo svago, con spazi ed arredi adatti ai piccoli pazienti. Adiacenti ad essa vi sono una sala riunioni a disposizione dei medici ed una sala per lo studio.
Pensando che potesse essere gradito tanto ai più piccoli quanto agli adolescenti, è stato scelto l’ambiente naturale come tema per l’allestimento grafico. Traendo ispirazione dalla natura, eccellente maestra di armonia, gli ambienti sono stati caratterizzati da illustrazioni di piccoli insetti, grandi farfalle e personaggi umani che si muovono insieme agli elementi naturali formando un tutt’uno. La costruzione di questa narrazione accompagna lungo l’intero corridoio i bambini e le loro famiglie, immergendoli in una natura onirica che si completa con frasi di personaggi noti che celebrano la natura e la sua bellezza. Il confronto, il conforto e la scoperta sono i temi grazie ai quali i giovani pazienti riescono a relazionarsi l’un l’altro creando una rete di comune empatia.
L’intimità di ogni paziente e della sua famiglia trova spazio nelle sedici camere di degenza, nelle quali si è ricreato un ambiente il più possibile familiare e domestico.
Ogni singola camera è stata ridisegnata a partire dalla porta di ingresso, passando per il bagno privato, fino ad arrivare all’illuminazione ed alla boiserie che avvolge l’ambiente. L’arredamento è costituito, oltre che da un letto e da un comodino, anche da una comoda poltrona-letto per i famigliari, una libreria e da un’ampia scrivania: quest’ultima, essendo rivolta verso il panorama della collina torinese, permette al paziente di entrare in relazione con l’ambiente circostante e, in questo modo, di rilassarsi ed estraniarsi dal contesto ospedaliero grazie all’immersione in un vero e proprio locus amoenus.
La sala gioco-svago comune rappresenta il vero fulcro del reparto: si tratta di un’area dedicata ai giovani pazienti ed alle loro famiglie. Qui la natura si trasforma in architettura: i due pilastri, trasformati in alberi con le loro fronde, scandiscono lo spazio di un ambiente raddoppiato negli spazi e completamente rinnovato, grazie alla nuova illuminazione, ai nuovi arredi ed alle particolari nicchie dedicate alla lettura.
Il progetto di restyling del reparto di Oncoematologia pediatrica – a cura dello Studio Miroglio + Lupica Architetti Associati – ha tutti i requisiti per diventare un punto di riferimento nel mondo dell’architettura ospedaliera per la realizzazione di ambienti meno freddi ed asettici e più a misura di utente, partendo dalle reali esigenze di chi “abita” questi luoghi.
L’inaugurazione del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita è un risultato concreto che ha richiesto importanti investimenti pari a circa 1 milione e 500 mila euro, di cui 1 milione erogato da Adisco – Sezione Piemonte e 500mila euro da Compagnia di San Paolo. I lavori sono durati complessivamente solo cinque mesi e mezzo.
“Ci auguriamo che questo nuovo progetto, un traguardo importantissimo per Adisco – Sezione Piemonte e per tutta la cittadinanza – dichiara Maria Teresa Lavazza, Presidente di Adisco – Sezione Piemonte – possa invitare ancor più i torinesi a mostrare la propria solidarietà ed a dare il proprio contributo per nuovi interventi e nuovi obiettivi centrali per la comunità. Con l’inaugurazione della nuova Degenza di Oncoematologia pediatrica, l’Associazione Adisco ha lavorato in linea con i progetti passati, rendendo sempre più l’ospedale Infantile Regina Margherita un punto di riferimento imprescindibile per Torino e per tutto il Piemonte.”
“Celebriamo oggi la collaborazione tra la Compagnia di San Paolo e l’Associazione Adisco di Torino, che ha portato alla ristrutturazione ed alla creazione della nuova degenza Onco-ematologica pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita, per la quale abbiamo stanziato 500.000 euro.” – ha dichiarato Alberto Anfossi, Segretario generale della Compagnia di San Paolo – “ Il nostro impegno nel campo dell’innovazione tecnologica nel settore della Sanità dal 2015 ad oggi è stato di oltre 11,8 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 9 milioni di euro del nuovo Bando sulle attrezzature sanitarie appena pubblicato. In questo settore privilegiamo progetti capaci di incidere concretamente sui bisogni della collettività e favoriamo le sinergie tra pubblico e privato, come ben rappresenta la nuova degenza Onco-ematologica pediatrica che inauguriamo oggi, con la speranza che, in determinati contesti, la nostra Fondazione possa aiutare a fare la differenza con interventi mirati e di sistema”.
“Inauguriamo un reparto di degenza gioiello per i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie. Una ristrutturazione che esalta sia l’aspetto del percorso diagnostico terapeutico sia quello dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri. Si tratta di un reparto che valorizza sempre più le eccellenze delle specialità pediatriche della nostra Azienda Città della Salute sia a livello piemontese sia a livello nazionale. Ringraziamo per il costante sostegno e la sempre fattiva collaborazione Adisco – Sezione Piemonte e Compagnia di San Paolo” dichiara Silvio Falco, Direttore Generale della Città della Salute di Torino.
“Il nuovo reparto – dichiara Franca Fagioli, Direttore Oncoematologia pediatrica – è stato concepito sia per garantire il diritto alla privacy del bambino e dell’adolescente ammalato di tumore, sia per offrire attività ludiche, ricreative e riabilitative in spazi dedicati. All’umanizzazione è stata coniugata l’innovazione tecnologica, tutte le stanze sono dotate di monitoraggio continuo, requisito indispensabile per la conduzione di sperimentazioni cliniche”.
Al taglio del nastro hanno partecipato Alberto Cirio (Presidente della Regione Piemonte), Luigi Genesio Icardi (Assessore alla Sanità, Livelli essenziali di assistenza, Edilizia sanitaria Regione Piemonte), Stefano Geuna (Rettore Università degli Studi di Torino), Viviana Ferrero (Vice Presidente Consiglio Comunale di Torino), Andrea Tronzano (Assessore Bilancio, Finanze, Patrimonio Regione Piemonte), Maria Teresa Lavazza (Presidente dell’Associazione Adisco – Sezione Piemonte – Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale), Alberto Anfossi (Segretario Generale Compagnia di San Paolo) Silvio Falco (Direttore Generale della Città della Salute di Torino) e Franca Fagioli (Direttore Dipartimento di Pediatria e Specialità Pediatriche della Città della Salute).
L’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, creata dal professor Enrico Madon nel 1970, è stato uno dei primi Centri Nazionali ed Internazionali dedicati alla diagnosi, alla terapia ed allo studio delle patologie oncologiche del bambino e dell’adolescente, malattie allora ritenute “incurabili” e quindi “inguaribili”. Grazie alla ricerca biologica e clinica ed all’uso di protocolli cooperativi sempre più efficaci, si sono ottenuti i primi successi terapeutici e la probabilità di guarigione, che inizialmente riguardava la minoranza dei casi, è attualmente salita a più del 75% dei pazienti.
L’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita è il Centro di riferimento Interregionale della Rete di Oncoematologia pediatrica del Piemonte e Valle d’Aosta ed accoglie un numero sempre maggiore di pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni, più di 200 nuovi casi all’anno. In qualità di Centro di riferimento è l’unico abilitato alla diagnosi ed impostazione del percorso terapeutico e collabora con dieci Unità satellite distribuite sul territorio regionale. A livello nazionale è uno dei Centri con maggiore arruolamento nell’ambito della Rete dell’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP). Nel 2017 l’Oncoematologia pediatrica del Regina Margherita è stata identificata quale uno dei Centri della Rete europea PaedCan ERN (European Rererence Network).
Il reparto di degenza dell’Oncoematologia pediatrica ha il compito della presa in carico globale e continua di ogni bambino ed adolescente affetto da patologia neoplastica. Le principali attività svolte dal personale sanitario nel reparto, dal primo ricovero a quelli successivi, sono la diagnosi e la stadiazione della malattia, l’impostazione terapeutica secondo i protocolli nazionali AIEOP ed internazionali e l’assistenza personalizzata, al fine di tutelare il benessere e la qualità di vita durante i periodi di ricovero spesso lunghi ed impegnativi. Negli ultimi anni, grazie ad una ricerca clinica sempre più attiva e la disponibilità di un numero crescente di sperimentazioni cliniche, si è resa necessaria una riorganizzazione degli spazi strutturali che devono rispondere a requisiti rigidi imposti dagli Enti regolatori. Il nuovo reparto è stato concepito seguendo questi criteri, ma con una attenzione particolare all’umanizzazione del paziente e della sua famiglia, da sempre requisito fondamentale per una presa in carico di eccellenza.
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