Ambiente
Riaperto a Torino il centro di riuso creativo Remida
Riapre le porte il Centro di riuso creativo Remida. Obiettivo del Centro è la raccolta e la distribuzione di materiali recuperati: carta, cartone, ceramica, plastica, cordami, cuoio, gomma, legno, …; questi materiali sono a disposizione di scuole e associazioni, per essere riutilizzati e valorizzati, per il loro significato e per la loro qualità.
Inoltre il Centro si propone di sensibilizzare le giovani generazioni sul tema dei limiti dello sviluppo e della solidarietà possibile tra uomo e ambiente e di favorire lo scambio di idee, esperienze e progetti fra le scuole.
In occasione dell’inaugurazione, il mese di ottobre è interamente dedicato all’educazione alla sostenibilità ambientale.
Per due settimane, dall’8 al 19 ottobre, il Centro ospiterà “Casa Corepla”, l’installazione didattica che il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica ha reso itinerante nelle città italiane.
Il 22 e il 23 ottobre il workshop “Lessico e Nuvole. Le parole del cambiamento climatico” è rivolto a insegnanti e docenti di ogni ordine a grado. Un progetto di Iter con il contributo dell’Università di Torino.
Il 25 ottobre Remida ospita “Climathon young”, una sezione dedicata all’infanzia all’interno della maratona internazionale di Climathon.
“Sono lieta di poter inaugurare uno spazio creativo rinnovato, carico di materiali di recupero – afferma l’assessora Antonietta Di Martino – messi a disposizione da numerose imprese del territorio per essere impiegati dalle scuole, da associazioni e servizi educativi e culturali in attività di laboratorio che stimolano lo sviluppo della creatività. L’apertura di Remida coincide con il suo rilancio: non è dunque soltanto un magazzino ma sede di attività formative, work shop, seminari ed eventi per la diffusione di buone pratiche di sostenibilità ambientale e di economia circolare, che può contare sull’impegno quotidiano di ITER e sulla collaborazione e il lavoro di tante persone, enti e istituzioni”
Il Centro di riuso creativo
Il Centro Remida di Torino è frutto della collaborazione tra Iter – Istituzione torinese per l’educazione responsabile della Città di Torino – e il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, partner storico di Iter sin dagli anni Novanta.
La struttura è parte di una rete che fa capo al centro di riuso creativo di Reggio Emilia, primo in Italia a proporre questo modello di centro educativo. La rete è ormai internazionale ed è composta da 14 centri, di cui 8 in Italia.
Remida intende promuovere un nuovo modello di sviluppo sostenibile e si propone di diventare punto di riferimento per le giovani generazioni, in sintonia con la grande attenzione del momento attuale rispetto alla difesa del Pianeta.
Particolare attenzione è stata dedicata all’allestimento: non solo magazzino, ma spazio polifunzionale. Un luogo pensato per facilitare la distribuzione dei materiali di recupero, provenienti da aziende del territorio, promuovendo al contempo una rinnovata idea di cultura della sostenibilità. Un esempio virtuoso di economia circolare. Il progetto condiviso con il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, a partire dall’organizzazione dello spazio è pensato per valorizzare i materiali e le loro qualità specifiche. Infatti, quando l’oggetto cessa di esistere in quanto funzione, dell’oggetto stesso si possono ammirare la forma, il colore e la materia – contenuti propri dell’opera d’arte. Gli scarti sono così intesi come preziose risorse per una diversa e rinnovata educazione estetica.
”Casa Corepla”
Per festeggiare la riapertura del Centro, la Città di Torino e Corepla promuovono, in collaborazione con Amiat Gruppo Iren, l’installazione-laboratorio didattico “Casa Corepla”. Aperta ai bambini delle scuole primarie e alle loro famiglie per informare ed educare alla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, l’installazione riproduce gli interni di un appartamento. La visita inizia in salotto dove gli animatori ambientali, con l’ausilio di video e presentazioni interattive, illustrano la funzione odierna dell’imballaggio; il tour prosegue in cucina per imparare a conferire gli imballaggi nella raccolta differenziata; infine, i bambini sono condotti nella stanza dei giochi per trasformare gli imballaggi raccolti in nuovi oggetti. Nelle tre stanze vengono proposte attività ludico-didattiche e creative; i piccoli e le loro famiglie possono inoltre provare un’esperienza di realtà aumentata, replicabile a casa o a scuola, e viaggiare virtualmente nel mondo del riciclo con il video a 360 gradi “Plastic Wonderland”.
Fino al 19 ottobre, 50 classi di una ventina di scuole torinesi, per un totale di oltre 1000 giovani studenti, hanno già prenotato la visita didattica. Anche senza prenotazione, “Casa Corepla” rimane visitabile a bambini e famiglie sabato 12 e 19 ottobre dalle ore 9.30 alle 13.
“Torniamo a Torino a poche settimane di distanza dalla presentazione del progetto pilota di prevenzione del river litter e l’installazione delle prime barriere sul tratto cittadino del fiume Po – sottolinea Antonello Ciotti, presidente di Corepla -. Insegnare la corretta gestione dei rifiuti a terra è il gesto più importante per preservare le nostre città, i nostri fiumi e i nostri mari: è questa l’idea di presente e di futuro su cui vogliamo concentrare le attività e i giochi dei bambini in visita a Casa Corepla. Oggi nelle stanze della “casa del riciclo” ritroviamo Amministrazione cittadina, scuole, mondo imprenditoriale, realtà artistico-creative e associazioni. È la dimostrazione della bontà del lavoro di squadra, lo stesso alla base dei numeri della raccolta degli imballaggi in plastica in Piemonte: non solo a Torino, nel 2018 la raccolta ha registrato valori in crescita in tutte le province e a livello regionale (21,5 kg/ab) ha superato la media di raccolta pro capite nazionale (20,1 kg/ab)”.
“Remida e Casa Corepla – dichiara il presidente di Amiat Gruppo Iren Christian Aimaro – costituiscono un esempio concreto di quanto sia importante offrire ai ragazzi e ai cittadini in genere esperienze tangibili di recupero e riciclo dei materiali e di come semplici azioni quotidiane, che tutti noi portiamo a termine ogni giorno, possano contribuire significativamente alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo”.
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