Cronaca
Lo Russo, Passoni e Tedesco ex assessori della giunta Fassino indagati per falso ideologico in atto pubblico
Secondo quanto riportato da Nuova Società Stefano Lo Russo, ex assessore con deleghe ai cimiteri, Gianguido Passoni, ex assessore al Bilancio e Giuliana Tedesco, assessore al Commercio hanno ricevuto un avviso digaranzia per falso ideologico in atto pubblico. I fatti che li coinvolgono sono relativi a una inchiesta su Afc la società controllata dalla Città di Torino relativa ai servizi cimiteriali.
Tre gli avvisi di garanzia con chiusura indagini e l’ipotesi di reato di falso ideologico in atto pubblico notificati agli ex assessori. Secondo l’accusa i tre avrebbero fatto passare da Afc, la società controllata al 100% dalla Città per quanto riguarda i servizi cimiteriali, alla casse del Comune un milione di euro in più rispetto al canone.
Denaro servito, sempre secondo la Procura, per far quadrare i conti della Città. Un milione transitato nel 2015, ma che emerge ora dall’indagine aperta nel 2014 finita sulla scrivania di Colace che riguardava la denuncia dei rimborsi chilometrici gonfiati e degli incentivi al personale di Afc.
I due magistrati Longo e Colace sono arrivati a questa presunta operazione da altre inchieste sui cimiteri, fascicolo aperti proprio su impulso di Lo Russo e Tedesco i quali avevano invitato Afc ad inviare alla procura alcuni documenti “non chiari” ai due assessori.
Nel 2014 all’atto dell’affidamento del servizio era stato stabilito un canone di 1,4 milioni all’anno per 30 anni.
Nel bilancio del Comune di Torino approvato nel luglio 2015 venivano previsti per solo quell’anno 2,4 milioni di euro di entrata da Afc come canone di concessione per poi tornare ad un valore ordinario di 1,4 già nel 2016. Gli inquirenti si stanno concentrando su quell’una tantum che la giunta giustificò in virtù del conferimento dell’acquisto di 500 celle e loculi avvenuto nell’aprile del 2015. Un aumento che Afc ha accettato.
Fino a quando non si arriva a fine dicembre e in giunta non viene deliberato il canone per il 2015 che contiene l’extra di un milione. È qui che secondo i magistrati sarebbe avvenuta la presunta irregolarità, frutto della necessità di giustificare nei documenti contabili tutta l’operazione.
In sostanza in poche settimane vengono approvate due delibere: la prima, il 15 dicembre 2015, sui canoni Afc del 2016 e la seconda, il 29 dicembre, su quelli del 2015, anno che sta finendo.
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