Quotidiano Piemontese
E’ morto Giorgio Gollo un paladino gentile dell’ambiente
Il 26 agosto è morto a 54 anni dopo una malattia dal decorso fulminante Giorgio Gollo che ha dedicato una vita all’ambiente come dirigente del Servizio Pianificazione Sviluppo Sostenibile e Ciclo Integrato dei Rifiuti della provincia di Torino e da responsabile dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti. Giorgio Gollo lascia la moglie e tre figli ed era impegnato nel sociale e nell’associazionismo.
Il rosario si svolgerà in corso Matteotti, 11 mercoledì 28 agosto alle ore 21. Il funerale è programmato per giovedì alle 10 presso la chiesa di San Francesco di Sales in via Malta 42 con partenza dall’ospedale Molinette alle 9.30
Lo ricorda la collega e amica Agata Fortunato su Eco dalle città
Sempre puntuale, sempre attento, instancabile, sempre immensamente disponibile e buono, pronto ad approfondire ogni nuova legge o circolare, preciso nel raccontare come si è modificato il nostro territorio attraverso la lettura dei rifiuti prodotti. Non che tutto questo adesso faccia una gran differenza, ma è giusto ricordarlo.
Abbiamo lavorato insieme per quasi quindici lunghi anni, abbiamo condiviso ufficio e scrivania, insieme abbiamo bevuto migliaia di caffè prima di iniziare le tante giornate di lavoro. Siamo cresciuti professionalmente insieme: quando abbiamo iniziato, nel 2004-2005, nessuno dei due sapeva molto di rifiuti e ancor meno di impianti, modalità di raccolta e di trattamento. Ci siamo confrontati, talvolta anche scontrati, ci siamo consolati quando qualcosa non era andato come avremmo sperato e voluto, o quando ci è toccato constatare che di più e meglio si sarebbe potuto fare. Grazie alla sua dedizione, l’Osservatorio Rifiuti è diventato grande; ogni anno la pubblicazione del Rapporto lo vedeva impegnato per mesi, spesso anche nei fine settimana.
Una persona leale, con cui chiunque vorrebbe lavorare. È stata dura accettare qualche mese fa il suo passaggio ad altro incarico e ancor più difficile sarebbe stato fra qualche mese non condividere più lo stesso ufficio. Mai però avrei potuto immaginare di dovermi separare in questo modo.
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