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Piccoli prestiti Inpdap: come funzionano e chi può richiederli

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La diminuzione della capacità di risparmio delle famiglie, scesa negli ultimi anni fino al 5% del reddito, ha provocato un aumento delle richieste di finanziamenti, non solo per importi elevati ma anche per piccole somme, per far fronte agli imprevisti o semplicemente per pagare le spese fisse mensili. Se per i dipendenti privati e i lavoratori autonomi esistono evidenti difficoltà nell’accesso al credito, i dipendenti pubblici e i pensionati possono invece rivolgersi all’Inps, richiedendo un piccolo prestito Inpdap a condizioni agevolate. Ecco come funziona nel dettaglio, i requisiti necessari e quale procedura seguire per inviare la domanda.

Caratteristiche principali dei piccoli prestiti Inpdap
Pensati appositamente per aiutare i dipendenti pubblici e i pensionati, in caso di spese urgenti o eventi imprevisti, i piccoli prestiti Inpdap , secondo gli esperti di prestitisbp.com, sono dei finanziamenti concessi a condizioni particolarmente convenienti, gestiti dall’Inps a partire dal 2012 come previsto dal nuovo regolamento. Si tratta di prestiti personali non finalizzati caratterizzati dalla cessione del quinto, una modalità che prevede il pagamento delle rate mensili tramite trattenuta sulla busta paga o la pensione, da parte del proprio datore di lavoro, perciò in questo caso l’Inps o dall’Amministrazione Pubblica di riferimento.

La cessione del quinto non consente di ottenere finanziamenti eccessivamente elevati, poiché l’importo della rata mensile non può superare un quinto del reddito netto, vincolando il valore complessivo del prestito a tale aspetto. Con i piccoli prestiti Inpdap è possibile richiedere fino a 4 mensilità, rimborsabili da 12 a 48 mesi secondo la formula di una mensilità da restituire in 12 mesi, due mensilità in 24 mesi , 3 in 36 mesi e 4 in 48 mesi. In assenza di ulteriori trattenute è possibile ottenere il raddoppio delle mensilità, arrivando fino a un massimo di 8 da rimborsare in 48 mesi.

I costi sono particolarmente contenuti, rendendo tali prestiti estremamente convenienti rispetto alla media, con una commissione dello 0,5% per le spese di amministrazione, un tasso di interesse nominale fisso del 4,25% e un’aliquota variabile. Quest’ultima dipende dalla durata del finanziamento e dall’età del richiedente. Per i dipendenti pubblici può andare dallo 0,17% per i prestiti a 12 mesi, all’1,20% per quelli a 48 mesi, mentre per i pensionati dallo 0,34% per i finanziamenti annuali, fino a un massimo del 15,49% per i prestiti quadriennali, con 90 d’età al termine del rimborso.

Piccoli prestiti Inpdap: requisiti e invio della domanda
I prestiti Inpdap sono riservati ai pensionati e ai dipendenti pubblici, regolarmente iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, l’attuale Fondo Credito, attraverso il pagamento dell’aliquota dello 0,35% trattenuta in busta paga, oppure dello 0,15% sul cedolino della pensione. Possono accedervi anche i dipendenti pubblici e statali con contratto a tempo determinato, tuttavia la durata del prestito deve essere inferiore alla scadenza del rapporto lavorativo. Per richiedere un piccolo prestito Inpdap non servono giustificativi di spesa, infatti si tratta di una cessione del quinto non finalizzata, perciò si può disporre delle some ricevute liberamente.

I dipendenti pubblici devono rivolgersi per la domanda alla proprio amministrazione di riferimento, compilando l’apposito modulo e consegnando tutta la documentazione necessaria, che sarà inviata telematicamente dall’ufficio del personale all’Istituto di previdenza sociale. I pensionati invece possono scegliere tra varie modalità: effettuare la richiesta online utilizzando le proprie credenziali di accesso al portale dell’Inps, presentarsi presso un intermediario nei Caf e nei Patronati autorizzati, oppure rivolgersi al servizio clienti dell’Inps, chiamando il Contact Center al numero 803 164 da fisso o allo 06 164 164 da mobile.

I piccoli prestiti Inpdap prevedono l’accredito della somma direttamente sul proprio conto corrente, perciò è necessario fornire un IBAN di un conto intestato a proprio nome. Il finanziamento può essere rinnovato, effettuando la richiesta dopo 6 mesi per i prestiti annuali, 12 mesi per quelli biennali, 18 mesi per i prestiti triennali e 24 mesi per i finanziamenti quadriennali. Inoltre è importante sottolineare un ulteriore vantaggio dei prestiti Inpdap. Nella sfortunata ipotesi che la persona dovesse decedere prematuramente, oppure trovarsi in una situazione di invalidità permanente, l’Inps provvederà all’estinzione automatica del debito, senza rifarsi sugli altri membri del nucleo familiare o sugli eredi, uno dei tanti benefici di questa forma di credito agevolata.

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