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Salute

Il direttore della REMS Anton Martin: il 50% dei pazienti non dovrebbe stare qui

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Nella REMS “Anton Martin” di San Maurizio Canavese e nelle REMS presenti in Italia, molti pazienti, pur essendogli stata riconosciuta l’infermità mentale e la pericolosità sociale ai sensi dell’art 203 C.P., non hanno i requisiti “clinici” per essere inseriti in tali strutture. Circa la metà degli ospiti della “Anton Martin” sono in tale condizione.

“Il problema – dicono alla Anton Martin – deriva dal fatto che vengono ricoverati in REMS molti soggetti a prevalente connotazione “Antisociale” (o con Ritardo Mentale o con problemi di Tossicodipendenza), per i quali non ci sembra corretto l’internamento in strutture come le nostre. E che creano parecchi problemi gestionali”

“Non è possibile garantire la gestione di persone violente, non collaboranti, il cui comportamento deviante non deriva da una condizione psicopatologica ma prevalentemente dalla volontà di delinquere o di non sottostare ad alcuna regola di convivenza in comunità – dichiara il direttore Alessandro Jaretti Sodano -. Persone per le quali non esistono i necessari requisiti per essere destinati a queste strutture. I posti letto disponibili nelle Rems sono limitati ed è necessario un loro utilizzo mirato dando priorità all’ingresso ai soggetti che possano giovarsi dei percorsi terapeutico-riabilitativi. In questo modo – conclude – possiamo rispettare la legge 81/2014”.

(Foto Google StreetView)

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