Ambiente
Il programma di martedì 4 giugno a CinemAmbiente
Il Festival apre la giornata di proiezioni con lo spazio pomeridiano riservato al Concorso Cortometraggi Internazionali. Nella sezione, il cartellone propone un gruppo di sei piccoli lavori sperimentali, riuniti sotto il titolo generale “Ecovisioni” (ore 16.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), che si concentrano in prevalenza sui paesaggi costruiti dall’uomo, sui segni del suo passaggio che talora si tenta di cancellare, ma che più spesso rimangono come cicatrici indelebili sulla Terra o vi si integrano indissolubilmente. Le eterogenee tappe del breve excursus vanno dalla regione belga intorno a Charleroi, un tempo sconvolta dagli scavi minerari e oggi rinata grazie a un intervento di recupero ecologico (Terril di Bronte Stahl), ai Pirenei della Navarra, devastati e tagliati in due dalla diga di Itoiz (Above 592 metres di Maddi Barber), al surreale scenario della desertica vallata californiana resa fertile dall’uomo, ma a cui l’uomo non appartiene (Imperial Valley (cultivated run-off) di Lukas Marxt), al caleidoscopico mondo organico non umano esplorato nelle sue incessanti trasformazioni, spesso segnate dall’antropizzazione (animistica di Nikki Schusters), fino alle linee gialle delle superstrade che dimidiano il paesaggio a perdita d’occhio (Yellow Line di Simon Rouby) e alle diverse fasi di un processo tessile eco-sostenibile che, messo a dialogo con il ciclo degli elementi, rimanda al mito delle Parche (The Fabric of the World di Cristina Picchi).
Sempre nel pomeriggio la sezione Panorama | Inventing Tomorrow affronta il tema delle possibili trasformazioni urbane con l’incontro-proiezione Weevil. I Sing the Body Electric: realtà e immaginario della mobilità sostenibile (ore 17, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati). L’appuntamento è dedicato a Weevil, il nuovo veicolo elettrico leggero a tre ruote, a basso consumo e basso impatto ambientale realizzato grazie a un innovativo progetto finanziato dall’Unione Europea e a una partnership internazionale di cui sono parte anche due realtà torinesi, lo IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design e la società specializzata nell’automotive CECOMP. Concepito fin dall’origine come un veicolo a basso costo, particolarmente adatto a commuter e flotte urbane, Weevil si propone come una possibile, rivoluzionaria risposta al congestionamento del traffico e alla mancanza di parcheggi. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il filmato Weevil, in cui sono documentate le fasi del progetto. Interverranno Laura Milani, direttore dello IAAD, Masato Inoue, Chief Design WEEV, Gianluca Forneris, amministratore delegato della CECOMP, Andrea Chiaudano, imprenditore e fondatore della pagina Facebook “Aboliamo il motore a scoppio”, Mario Grosso, docente di Gestione e Trattamento dei rifiuti solidi al Politecnico di Milano, Pietro Nume, coordinatore del corso di laurea in Transportation Design dello IAAD; modera Adriano Travaglia, WEEV project manager, presidente dell’European Startup Association. Un prototipo del veicolo sarà esposto davanti al Cinema Massimo.
Ancora nel pomeriggio, con l“ecotalk” dedicato a “Terremoti e ricostruzioni” (ore 17, il Circolo dei lettori), CinemAmbiente e Circonomia – Festival dell’economia circolare tornano, a dieci anni di distanza, sul sisma in Abruzzo attraverso la presentazione di due opere recenti, un libro e un cortometraggio. “Nati alle 3 e 32. L’Aquila: cronache del dopo-terremoto”, a cura del Comitato 3e32, è un volume, con la prefazione di Diego Bianchi “Zoro”, che raccoglie il contributo di vari autori e che nasce dall’esigenza di una contro-narrazione alla cornice della commemorazione istituzionale dei dieci anni dal sisma. Con l’intento di ribadire che nessun “miracolo” è avvenuto a L’Aquila, racconta i primi due anni dopo il terremoto attraverso lo sguardo di chi si è mobilitato per contrastare una gestione della catastrofe che ha raggiunto picchi inediti, nell’Italia contemporanea, di autoritarismo e malaffare. Con il film breve Magnitudo, il giornalista Carlo Grande, con l’aiuto, tra gli altri, dell’attrice Linda Messerklinger e di “Vicio”, Luca Vicini dei Subsonica, a partire dalle registrazioni delle voci di chi all’Aquila chiedeva disperatamente soccorso e dalle prime immagini di distruzione, ritorna nella zona rossa, ancora off limits, e nei luoghi da dove allora aveva trasmesso la propria testimonianza per aprire una profonda riflessione sul presente e sulle conseguenze a oggi insuperate del sisma. All’incontro intervengono Roberto Della Seta, giornalista ed ecologista, Mattia Lolli, responsabile ufficio volontariato internazionale di Legambiente e presidente dell’Alliance of European Voluntary Service Organisation, Mattia Fonzi (Giornalista), Daniele Poccia (ricercatore), entrambi aquilani ed attivisti del comitato 3e32, Luca “Vicio” Vicini, musicista.
Nel secondo pomeriggio, il cartellone propone un titolo del Concorso Documentari Internazionali, Earth (Erde, ore 18, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), diretto dall’austriaco Nikolaus Geyrhalter, che esplora gli effetti dell’antropizzazione sotto il profilo geologico. Ogni anno, miliardi di tonnellate di terra vengono spostati con pale, escavatori, esplosivi. Tra cave, miniere, cantieri di grandi opere dislocati in angoli diversi della Terra – dagli Stati Uniti, all’Europa, al Canada – il film documenta le molteplici ferite inferte dall’uomo alla crosta terrestre nella sua inarrestabile battaglia per prendere possesso del Pianeta modificandone irreversibilmente l’aspetto e la morfologia.
Sempre nel secondo pomeriggio, il Concorso Internazionale One Hour prosegue con A Plastic Surgery: Coca-Cola’s Hidden Secrets (Les Promesses en plastique de Coca Cola, ore 18.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), con cui la regista francese Sandrine Rigaud affronta sotto un profilo particolare una della più drammatiche emergenze ambientali del nostro Pianeta. Nel 2050, il mare conterrà più plastica che pesci. Ogni secondo nel mondo si producono 10 tonnellate di plastica. A fronte di questi dati eclatanti, un numero sempre maggiore di aziende dichiara di impegnarsi sul fronte del riciclo; tra queste, la Coca-Cola Company, il gruppo che, ogni secondo, vende nel mondo 4mila bottiglie di plastica. A partire da queste premesse, indaga sull’attendibilità delle promesse della multinazionale e sulla strategia segreta adottata nei suoi processi produttivi, agli antipodi delle dichiarazioni di intenti. La proiezione sarà seguita da un incontro con Francesco Ferrante, presidente del comitato Parchi per Kyoto.
In orario preserale, due ecoeventi extracinematografici. Il piccolo ciclo di sonorizzazioni live a tema ambientale proposte quest’anno dal Festival si completa con la sperimentazione del dj Alessandro Gambo Another Green World, altre musiche vegetali dal mondo (ore 19-21, Blah Blah). Amante del vinile, graffiato e che scricchiola, irriducibile collezionista, dal jazz alla techno passando per la disco, i mantra e la musica classica, Gambo condurrà il pubblico del Festival nella danza come rito sacro e antico che avvicina l’uomo agli elementi della Natura. In parallelo davanti al Cinema Massimo, il gruppo Noname, costituito da giovani artisti e artiste provenienti dall’Accademia di Belle arti, si esibirà nella performance “Legami intrinseci”, ideata da Delia Gianti, con cui fili d’oro saranno intrecciati ai polsi per ricreare legami vitali tra tutte le creature presenti al Festival (ore 19-20).
In serata si torna a parlare di terremoti con l’ultimo titolo del Concorso Documentari Italiani, Storie di pietre (ore 20, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), film con cui il regista Alessandro Leone approda nell’Umbria post sisma, nell’area di Norcia, per capire che cosa spinge una piccola comunità a rimanere legata ad una terra che non smette di tremare. Dagli abitanti di Frascaro che tentano di recuperare una preziosa tela della loro antica chiesa, ai restauratori che a San Salvatore in Campi lavorano sui frammenti di un inestimabile patrimonio artistico andato in briciole, al Deposito di Santo Chiodo a Spoleto, dove un team mette in sicurezza i reperti, fino all’eremo di San Fiorenzo, dove un monaco polacco, da più vent’anni, ripara la struttura dopo ogni scossa, il film segue il filo della conservazione di una memoria collettiva e di segni di tradizioni ataviche diventate emblema di resilienza, di fiera appartenenza, di difesa di una cultura decisa a rimanere viva e di sfida all’isolamento del dopo terremoto. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista, con Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, e con Roberto Della Seta, giornalista ed ecologista.
Sempre in prima serata, il Concorso Documentari Internazionali prosegue con Breakpoint. A Counter History of Progress (Au nom du progress, ore 20.15, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria). Diretto dal francese Jean-Robert Viallet, il film ripercorre, attraverso immagini di repertorio e filmati di propaganda, gli appena duecento anni di storia – dalla prima Rivoluzione industriale all’era dei Big Data – in cui l’uomo ha così grandemente modificato la Terra sul sottofondo di un interrogativo fondamentale: le scelte fatte in nome del progresso erano inevitabili? Lo sviluppo umano richiedeva necessariamente l’avvento delle ere del carbone e del petrolio? Si sarebbe potuto intraprendere altre strade? E, soprattutto, quelle che abbiamo seguito dove ci hanno portato e dove continuano a portarci, dato che l’Antropocene potrebbe essere un punto di non ritorno? La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con Silvana Dalmazzone, docente di Economia dell’Ambiente e delle Risorse naturali all’Università di Torino.
In seconda serata il cartellone presenta due titoli della sezione non competitiva Panorama | Inventing Tomorrow che indaga le prospettive del nostro futuro alla luce delle nuove conquiste della scienza e della tecnica o dell’evoluzione di tendenze in atto.
Lo statunitense The Truth about Killer Robots (ore 22, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), di Maxim Pozdorovkin, getta uno sguardo inquietante sull’automazione e le sue conseguenze prendendo spunto da tre casi, accaduti negli ultimi anni, in cui i robot hanno causato la morte di esseri umani. Archiviati come anomalie eccezionali, essi pongono, al contrario, seri interrogativi di carattere etico e giuridico. Quando un robot uccide un uomo, di chi è la colpa? E come e quanto possono danneggiarci le macchine intelligenti? A partire dalle tre leggi della robotica di Asimov, enunciate dallo scrittore stesso, passando attraverso interviste a scienziati, ingegneri, giornalisti, filosofi, lavoratori delle industrie automatizzate, il film va oltre gli episodi eclatanti per esaminare gli altri svariati modi, più sottili e pervasivi, in cui macchine sempre più intelligenti possono minacciare il futuro dell’umanità. La proiezione sarà seguita da un incontro con Ugo Pagallo, docente di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.
I più giovani, a cui è dedicata quest’edizione di CinemAmbiente, tornano protagonisti in un altro film statunitense, The Revolution Generation (ore 22.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), di Rebecca e Josh Tickell, già vincitori del Festival nel 2012 con The Big Fix. Ispirato dal volume omonimo di Josh Tickell, il nuovo film dei due registi statunitensi esplora le condizioni oggettive, le prospettive, la presa di coscienza di quella che è la più numerosa generazione giovane mai esistita sul Pianeta. Arrivati a costituire il 50% della popolazione mondiale, più connessi, istruiti e tecnologicamente avanzati che mai, gli under 35 rischiano, nei prossimi anni, di dover affrontare una tempesta perfetta provocata da emergenze economiche, umanitarie, climatiche e politiche senza precedenti nella storia della nostra civiltà. Nell’analizzare i cambiamenti determinanti nel mondo che le nuove generazioni stanno ereditando, il film recupera l’originario significato del termine latino revolvere, prospettando un possibile moto di rivolgimento del Pianeta in grado di cambiarlo in modo radicale. Al termine della proiezione, gli studenti del Laboratorio di Comunicazione ambientale dell’Università di Torino dialogheranno con i registi via Skype.
PROGRAMMA di martedì 4 giugno
Legenda
CID CONCORSO DOCUMENTARI INTERNAZIONALI
CIOH CONCORSO DOCUMENTARI ONE HOUR
CDI CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI
CC CONCORSO CORTOMETRAGGI INTERNAZIONALI
ES EVENTI SPECIALI
P PANORAMA
ET ECOTALK
EE ECOEVENTI
CC
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 16.30
ECOVISIONI
Visioni che abbracciano differenti scenari di paesaggi fortemente segnati dall’intervento umano, mentre immagini di carcasse di animali in decomposizione ci riconducono a una dimensione biologicamente connaturata. Un’osservazione ampia e minuziosa al tempo stesso, che si compone man mano come la tessitura governata dalle Parche, in cui i destini umani sembrano trovare il loro indissolubile legame con la Natura nelle colline sorte dalle vecchie miniere di carbone di Charleroi.
Above 592 metres
di Maddi Barber (Spagna 2018, 24’30”)
La costruzione della diga di Itoiz sui Pirenei negli anni Novanta ha drammaticamente sconvolto una regione: 592 metri sopra il livello del mare la vita continua, al di sotto solo acqua.
Animistica
di Nikki Schuster (Austria, Germania, Messico 2018, 7’)
Carcasse di animali putrefatti e intricate ragnatele, coleotteri e sciami di mosche: un caleidoscopio biologico in tutta la sua terrificante bellezza.
The Fabric of the World
di Cristina Picchi (Italia 2018, 10’)
Un dialogo tra le diverse fasi del processo tessile eco-sostenibile e il ciclo degli elementi naturali che unifica la tessitura con la vita stessa, come nel mito delle Parche.
Imperial Valley (cultivated run-off)
di Lukas Marxt (Austria 2018, 14’)
Una regione deserta nel Sud-Ovest degli Stati Uniti è resa coltivabile dall’irrigazione su vasta scala. Un paesaggio costruito dall’uomo, ma a cui l’uomo non appartiene.
Terril
di Bronte Stahl (Belgio, Portogallo, Ungheria 2019, 13’)
La regione che circonda Charleroi è punteggiata da colline formate dalle scorie delle miniere di carbone riforestate, testimonianze delle grandi tragedie industriali e di una poetica rinascita ecologica.
Yellow Line
di Simon Rouby (Francia 2017, 14’)
Una superstrada divide il paesaggio. Al suo centro, una linea gialla, brillante, insolente.
P
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 17.00
Weevil. I Sing the Body Electric: realtà e immaginario della mobilità sostenibile
La progressiva elettrificazione dei veicoli contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dei cittadini. Tuttavia, i problemi relativi al traffico congestionato e alla mancanza di parcheggi rimangono irrisolti.
Grazie alle sue caratteristiche distintive (dimensioni ridotte, minima impronta stradale, grande facilità di parcheggio), Weevil potrebbe costituire una delle possibili risposte a tali problemi. Concepito sin dall’origine come veicolo a basso costo, è particolarmente adatto ad essere utilizzato dai “commuter” e nelle flotte urbane a basso impatto ambientale. Il fenomeno del commuting, vale a dire del pendolarismo, rappresenta uno dei complessi problemi sociali contemporanei: per andare e tornare dal lavoro milioni di persone trascorrono in strada ore preziose della loro vita e sono soggette a elevati livelli di stress. Le flotte urbane a basso impatto ambientale, dal canto loro, si stanno rivelando una delle migliori soluzioni possibili ai problemi di trasporto nelle grandi città.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il filmato Weevil, in cui sono documentate le fasi del progetto.
intervengono: Laura Milani, direttore IAAD; Masato Inoue, Chief Design WEEV; Gianluca Forneris, AD CECOMP; Andrea Chiaudano, Aboliamo il motore a scoppio; Mario Grosso, docente di Gestione e Trattamento dei rifiuti solidi al Politecnico di Milano; Pietro Nume (coordinatore del corso di laurea in Transportation Design, IAAD)
modera: Adriano Travaglia, WEEV project manager, presidente European Startup Association
ET
Il Circolo dei lettori – ore 17.00
Terremoti e ricostruzioni
A dieci anni dal terremoto che devastò L’Aquila e i paesi limitrofi, CinemAmbiente e Circonomia, Festival dell’economia circolare, vogliono ricordare quei momenti drammatici e le loro conseguenze attraverso la presentazione di due opere recenti, il libro Nati alle 3 e 32. L’Aquila: cronache del dopo-terremoto, a cura del Comitato 3e32, e il cortometraggio Magnitudo, scritto e diretto da Carlo Grande.
L’idea del libro, che raccoglie il contributo di vari autori, nasce dall’esigenza di una contro-narrazione alla cornice della commemorazione istituzionale del decimo anno trascorso da quel terremoto. Con l’intento di ribadire che nessun “miracolo” è avvenuto a L’Aquila, il Comitato 3e32 ha voluto raccontare i primi due anni dopo il sisma attraverso l’audacia e il coraggio di chi si è mobilitato per contrastare una gestione della catastrofe che ha raggiunto picchi inediti, nell’Italia contemporanea, di autoritarismo e di malaffare. Si tratta della voce di buona parte della popolazione, consapevole, sin dal primo momento, di trovarsi in un gioco la cui posta era ben al di là della ricostruzione materiale, e il cui vissuto continua a reclamare bilanci e azioni sulla tutela del contesto ambientale, stabilendo forti legami con l’attualità.
Così pure Magnitudo, dalle registrazioni delle voci di chi chiedeva disperatamente soccorso, su immagini di distruzione colte dal lento procedere della cinepresa, apre una profonda riflessione sul presente. Il giornalista Carlo Grande ritorna nella zona rossa, ancora off limits, e nei luoghi da dove allora aveva trasmesso la propria testimonianza. Il cortometraggio è dedicato anche alle vittime delle scosse in centro Italia del 2016 e 2017 e ai tanti che ancora lottano quotidianamente, tra l’indifferenza e l’incapacità delle istituzioni, per cercare di immaginare una vera prospettiva di ricostruzione.
intervengono: Roberto Della Seta, giornalista e ecologista; Mattia Lolli, responsabile ufficio volontariato internazionale di Legambiente e presidente dell’Alliance of European Voluntary Service Organisation;Mattia Fonzi (Giornalista), Daniele Poccia (ricercatore), entrambi aquilani ed attivisti del comitato 3e32; Luca “Vicio” Vicini, musicista
CID
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 18.00
Earth
di Nikolaus Geyrhalter (Austria 2019, 115’)
Un ritratto della Terra in sette luoghi che gli uomini hanno trasformato su grande scala: intere montagne spostate in California, un tunnel che taglia la roccia al Passo del Brennero, una miniera a cielo aperto in Ungheria, una cava di marmo in Italia, una miniera di rame in Spagna, la miniera di sale utilizzata per immagazzinare scorie radioattive a Wolfenbüttel, le sabbie bituminose in Canada. Diversi miliardi di tonnellate di terreno che ogni anno vengono rimosse o trasferite con pale, escavatori, dinamite. Paesaggi estesi sono mostrati dall’alto come dipinti astratti e poi esplorati in modo sempre più ravvicinato, mettendo in evidenza proporzioni fuori controllo, mentre le macchine in funzione si intrecciano alle voci degli operai sui processi lavorativi, tecnologici, sul danno ambientale e sul futuro incerto.
CIOH
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 18.30
A Plastic Surgery: Coca-Cola’s Hidden Secrets
di Sandrine Rigaud (Francia 2018, 53’)
Ogni secondo nel mondo vengono prodotte circa dieci tonnellate di plastica, di cui il 10% finisce negli oceani: fenomeno che, se non sarà affrontato drasticamente, porterà entro il 2050 a una presenza di plastica nei mari superiore alla quantità di pesce. Di fronte a un tale flagello, i grandi marchi continuano a rendere dipendente il consumatore dal materiale plastico, assicurando, al contempo, ipotetiche misure risolutive. Nel tentativo di verificare le politiche aziendali in merito, il documentario prende in esame le strategie della Coca-Cola Company che, si calcola, venda 4.000 bottiglie al secondo. Il colosso della bibita più bevuta al mondo ha infatti annunciato un nuovo piano di produzione basato sul riciclaggio. Ci si potrà fidare o si scoprirà che tali promesse sono piene di zucchero come i loro prodotti?
al termine della proiezione, incontro con Francesco Ferrante (presidente del comitato Parchi per Kyoto)
EE
Blah Blah – ore 19.00
Another Green World, altre musiche vegetali dal mondo
Another Green World, altre musiche vegetali dal mondo è una sperimentazione di Alessandro Gambo. Amante del vinile, graffiato e che scricchiola, irriducibile collezionista, dal jazz alla techno passando per la disco, i mantra e la musica classica, Gambo ci conduce nella danza come rito sacro e antico che avvicina l’uomo agli elementi della natura.
EE
Cinema Massimo – ore 19.00 – davanti all’ingresso
Progetto artistico Intrecci ambientali
Performance Legami intrinseci (ideata da Gianti): fili d’oro saranno intrecciati ai polsi per ricreare legami vitali tra tutte le creature presenti.
CDI
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 20.00
Storie di pietre
di Alessandro Leone (Italia 2018, 74’)
Cosa spinge una piccola comunità a rimanere legata ad una terra che non smette di tremare? Cosa muove i suoi abitanti a scavare a mani nude tra le macerie di una chiesa, simbolo di una piccola frazione contadina? Un crocefisso da riassemblare per la processione patronale, una tela sepolta sotto le pietre da recuperare, diventano emblemi di resilienza, fiera appartenenza, difesa di una cultura che vuole rimanere viva, sfida all’isolamento post-sisma. Poco lontano, un gruppo di restauratori lavora a San Salvatore in Campi per salvare frammenti di un patrimonio artistico inestimabile sbriciolato dagli effetti del terremoto, mentre, nel suo eremo a mille metri di altitudine, un monaco vive nel rispetto della regola ora et labora, in armonia con la natura e per nulla intimorito da una terra che ha imparato ad amare.
al termine della proiezione, incontro con il regista, Stefano Ciafani (presidente Legambiente) e Roberto Della Seta (giornalista e ecologista)
CID
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 20.15
Breakpoint
di Jean-Robert Viallet (Francia 2018, 98’)
Solo due secoli. Duecento anni caratterizzati da affascinanti rivoluzioni industriali ed economiche, a partire dall’introduzione del carbone e del petrolio fino all’era dei Big Data. Nel ripercorrere un’epica umana attraverso quelle scelte fatte in nome del “progresso”, e tracciandone le pesanti e irreversibili conseguenze sull’ambiente, viene messa in dubbio l’inevitabilità di tale sviluppo. E se l’uomo avesse intrapreso altre strade, come sarebbe il mondo attuale? Accompagnata da una colonna sonora avveniristica, la voce fuori campo ci conduce in un viaggio sulla Terra, da un’angolazione che vede il mescolarsi di immagini di repertorio e filmati di propaganda con scene di vita contemporanea.
al termine della proiezione, incontro con il regista e Silvana Dalmazzone (docente di Economia dell’Ambiente e delle Risorse naturali, Università di Torino)
P
Cinema Massimo – Sala Soldati – ore 22.00
The Truth about Killer Robots
di Maxim Pozdorovkin (USA 2018, 82’)
Uno sguardo provocatorio sull’automazione e le sue conseguenze, che prende spunto da tre recenti fatti in cui i robot hanno causato incidenti mortali. Archiviati come mostruose anomalie, essi pongono, al contrario, seri interrogativi di carattere etico e legale. Le attività che le macchine intelligenti possono eseguire sta, infatti, aumentando a un ritmo esponenziale, dal settore manifatturiero a quello dei servizi, fino all’agricoltura. Alcuni ritengono che si tratti di un modello di sviluppo vantaggioso per l’intera umanità, altri ne individuano la causa dell’aumento della disuguaglianza sociale ed economica. Dalle parole profetiche di Asimov, attraverso le opinioni di lavoratori, scienziati e filosofi, il documentario si fa monito nei confronti di un agire umano senza regole.
al termine della proiezione, incontro con Ugo Pagallo (docente di filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino)
P
Cinema Massimo – Sala Cabiria – ore 22.30
The Revolution Generation
di Rebecca e Josh Tickell (USA 2019, 81’)
Tratto dall’omonimo libro di Josh Tickell, il documentario esplora la crisi, il risveglio e il senso di legittimazione delle nuove generazioni, tra le più studiate, mitizzate e forse fraintese. Più connessi, istruiti e tecnologicamente avanzati di sempre, oggi gli under35, metà della popolazione mondiale, si ritrovano a dover affrontare una disorientante crisi economica, umanitaria, ambientale e politica. Nel ripercorrere alcune tappe fondamentali della storia degli Stati Uniti, viene mostrato il modo di interagire dei “Millennials” con le problematiche del mondo globalizzato in cui sono cresciuti, che stanno ereditando e che sono decisi a cambiare. Un ritratto che recupera il senso della parola latina revolutio «girare intorno», per evidenziare la necessità di un moto radicale e completo intorno all’intero Pianeta.
al termine della proiezione, gli studenti del Laboratorio di Comunicazione ambientale dell’Università di Torino dialogano con i registi via Skype.
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