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Piemonte

Salone del Libro di Torino, polemiche per la presenza di Altaforte: “No anche da Anpi, Zerocalcare e Ginzburg”

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Ancora polemiche per la presenza di Altaforte, casa editrice ritenuta vicina a Casapound, al Salone del Libro di Torino. Dopo Wu Ming e lo storico Carlo Ginzburg, anche Zerocalcare, la presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo e diverse altre case editrici annunciano l’intenzione di non partecipare alla buchmesse in programma nel fine settimana.

Il dietrofront del fumettista

“In effetti – scrive Zerocalcare –  ho annullato tutti i miei impegni al Salone del libro di Torino, sono pure molto dispiaciuto ma mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto normale.
Non faccio jihad, non traccio linee di buoni o cattivi tra chi va e chi non va, sono questioni complesse che non si esauriscono in una scelta sotto i riflettori del salone del libro e su cui spero continueremo a misurarci perché la partita non si chiude così.
Sono contento anche che altri che andranno proveranno coi mezzi loro a non normalizzare quella presenza, spero che avremo modo di parlare anche di quello”.

“”Io sono fascista. L’antifascismo è il vero male di questo Paese”, per contro commenta Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice vicina a CasaPound. “Eravamo pronti alle polemiche – aggiunge – ma non a questo livello allucinante di cattiverie.

C’è addirittura chi sui social ha scritto che verrà a Torino per tirarci le molotov… Noi ci saremo perché ora è anche una questione di principio”.

La partecipazione della prima cittadina

“Al Salone ci saremo – dicono i consiglieri M5s di Torino – perché il campo, specie quello culturale, non va abbandonato. E per far sentire la voce dell’antifascismo. Oggi più che mai”.  “Di certo, non abbandoneremo il campo – dice la sindaca di Torino Chiara Appendino su Fb – perché le idee si combattono con idee più forti”. “Le nostre idee ci saranno e, insieme alle nostre, ce ne saranno tantissime altre. E’ solo con la cultura – dice – che possiamo porre un argine a ogni possibile degenerazione o ritorno di ciò che deve essere archiviato per sempre. Tanti e uniti. È così che si vince”. Chiamparino invece invita le autorità preposte a pronunciarsi sulle numerose apologie del fascismo”.

Nel frattempo si è dimesso sa consulente del Salone anche lo scrittore Christian Raimo che ha fatto sapere, però, che parteciperà da privato cittadino.

#ioVadoaTorino

Nel frattempo Michela Murgia ha lanciato l’ashtag #ioVadoaTorino. Spiega la scrittrice:

Se Casa Pound mette un picchetto nel mio quartiere che faccio, me ne vado dal quartiere?
Se Forza Nuova si candida alle elezioni io che faccio, straccio la tessera elettorale e rinuncio al mio diritto di voto?
Se la Lega governa il paese chiedo forse la cittadinanza altrove?
No. Non lo faccio.
E non lo faccio perché da sempre preferisco abitare la contraddizione piuttosto che eluderla fingendo di essere altrove.
Per questa ragione al Salone del libro di Torino io ci andrò e ci andranno come me molti altri e altre. Lo faremo non “nonostante” la presenza di case editrici di matrice dichiaratamente neofascista, ma proprio “a motivo” della loro presenza. Siamo convinti che i presidii non vadano abbandonati, né si debbano cedere gli spazi di incontro e di confronto che ancora ci restano. Ci sono casi – casi come questo – in cui l’assenza non ci sembra la risposta culturalmente più efficace. Per questo motivo non lasceremo ai fascisti lo spazio fisico e simbolico del più importante appuntamento editoriale d’Italia. Saremo invece l’uno accanto all’altra per leggere, parlare, testimoniare e incontrare i lettori e le lettrici in un momento in cui ogni spazio democratico va difeso palmo a palmo.
Personalmente non cancellerò alcun incontro, ma userò l’unico in cui presentavo un libro mio per leggere un testo che ricordi cosa ha fatto il regime fascista in questo paese, chi ha perseguitato, chi ha ucciso, chi ha mandato al confino e quale responsabilità mai affrontata si porta addosso chi lo rimpiange.
Chiedo ai lettori e alle lettrici che verranno a sentirmi SABATO 11 ALL’ARENA BOOKSTOK ALLE 18:30 di venire con un libro che per loro incarni e rappresenti i valori della democrazia, dell’umanità e della convivenza offesi dal fascismo e dal nazismo. Alla fine del reading vorrei vedere quei libri sollevati come uno scudo silenzioso, come un argine di storie potenti da contrapporre a chi la storia la vorrebbe negare e riscrivere. L’unica difesa contro un presente senza coscienza è ricominciare a proteggere la memoria insieme.

 

 

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