Cultura
Con 230 appuntamenti si apre il Torino Fringe Festival
Prende il via giovedì 9 maggio il Torino Fringe Festival: fino al 19 maggio, regala dieci giorni di iniziative in tutta la città, dal Museo Egizio a Le Musichall, dal mercato di piazza Foroni a Porta Palazzo, dai Magazzini sul Po all’Unione Culturale. I sette direttori artistici – Cecilia Bozzolini, Lia Tomatis, Pierpaolo Congiu, Michele Guaraldo, Luciano Faia, Valentina Volpatto, Costanza Frola – hanno costruito un cartellone di 230 appuntamenti.
Cuore il teatro, con 68 artisti e compagnie coinvolte. Il Fringe si presenta come una vetrina di teatro off con spettacoli provenienti da tutta Italia e dall’Europa: si spazia dalla prosa al teatro di narrazione, dal teatro d’impegno civile al circo contemporaneo, dalla commedia dell’arte al teatro comico, dalla standing comedy al teatro musicale alla visual comedy. In nove spazi della città andranno più di duecento repliche di 25 spettacoli. Sono stati selezionati attraverso un bando, al quale hanno partecipato circa 300 compagnie professionali.
Massimiliano Loizzi, il cui ultimo romanzo è uscito proprio in questi giorni, porta in scena “Quando diventi piccolo”, un monologo fra satira e poesia con protagonista un uomo di sinistra, mentre debutta al Fringe “Non plus ultras”, nuovo lavoro di Nest teatro con Adriano Pantaleo sul mondo degli ultrà e del tifo. C’è “Con Sorte”, una triste storia di racket firmata da Giacomo Guarnieri e “Borsellino” del Teatro Bresci per omaggiare il giudice, ma anche un interessante lavoro sull’immigrazione: è l’ultima opera di Ops “Samya Jusuf Omar” con Valentina Volpatto. E, ancora, in scena la precarietà nei lavori nello spettacolo di Walter Leonardi “A – men short”, ma c’è anche la magia del circo contemporaneo ispirato al Don Chisciotte con il nuovo lavoro di Artemakìa e Milo Scotton “Don Chi?”. Nel cartellone, anche titoli di stampo comico: “Don’t you dare” di Panta Rei e “Caro Goldoni” di Crab/Raumtraun, accomunati da un lavoro intorno alla commedia dell’arte, e “Un’ora di niente” di Paolo Faroni.
Ma nel programma ci sono conferenze (martedì 14 alle 10 al Teatro Vanchiglia si parla di “Come comunicare la cultura, i grandi eventi, concerti e spettacoli” con Roberto Pavanello de La Stampa, Riccardo Porcellana del Museo Egizio, Alessandro Bertin di Spin-To, Fulvio Paganin di Distretto Cinema e Chiara Priante) proiezioni di cinema sperimentale, in programma tra l’Arteficio e l’Unione Culturale (con annessa una mostra dedicata a Shirley Clarke proprio all’Unione), concerti, feste tutte le sere dopo gli spettacoli (ogni volta ospitate in un luogo differente), sei mostre tra la Galleria Umberto I e Inside Gsd Contemporary Art alla Galleria San Federico.
ToStreet è poi la sezione della arti performative che avvengono in strada, con azioni pensate specificatamente per Torino nate grazie alla collaborazione con la Fnas-Federazione Nazionale Arti in Strada: sabato 11 “Incursioni di Barriera” alle 11 in piazza Foroni, domenica 12 alle 21,30 “Libero Mercato di atti poetici” da un’idea di Federico Toso in piazza della Repubblica e sabato 18 in centro a Torino alle 16 “Come gocce”.
Come appendice del Salone Off, e inserito nella sezione “Narrazioni Live” del Fringe che unisce letteratura e teatro, domenica 12 alle 18 in Galleria Umberto I c’è “Storie da taschino” con lo scrittore Alessandro Barbaglia che propone un gioco di ludo letture per adulti.
Tante le collaborazioni con realtà cittadine. Tra le varie, l’ingresso ridotto al Museo Egizio per tutti i possessori di un biglietto degli spettacoli.
La parola d’ordine 2019 di tutto cartellone è FRIdom, che richiama il concetto di freedom (libertà) e scaturisce dalla radice di fringe (margine/bordo), unita al termine free (libero). Gli spettacoli e le iniziative in programma sono il simbolo della libertà, valore fondante per il festival e per gli artisti coinvolti: libertà come diritto essenziale di ciascuno e come espressione a tutti i modi di fare arte. Nuove prospettive di ricerca, uno spirito libero, indipendente e profondamente popolare permettono di invadere strade, piazze, stazioni, mercati, teatri, locali e musei con lo spettacolo dal vivo, includendo un pubblico sempre più vasto.
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