Economia
Le assise di Confindustria Piemonte con i candidati alla Presidenza della Regione Bertola, Chiamparino e Cirio
Aprire un’interlocuzione con la Politica, in vista delle elezioni regionali del 26 maggio per il rinnovo del Presidente della Regione e del Consiglio regionale del Piemonte, attraverso la presentazione di un documento in grado di offrire una visione di mandato alla prossima legislatura regionale. È questo il senso delle Assise di Confindustria Piemonte, convocate oggi a Torino per illustrare il documento “Il Piemonte verso il futuro”.
I lavori sono stati introdotti da una fotografia de “L’economia piemontese” tenuta dal Vice Presidente della Fondazione Edison Marco Fortis, per poi procedere con una “Presentazione dei temi prioritari” illustrati nel documento, a cura del Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli. È seguita la tavola rotonda “Le forze politiche rispondono alle istanze degli imprenditori piemontesi”, nella quale i tre candidati alla Presidenza del Piemonte Giorgio Bertola, Sergio Chiamparino e Alberto Cirio hanno risposto alle domande poste dai coordinatori dei sei tavoli di lavoro (Semplificazione, Capitale Umano, Infrastrutture, Innovazione, Finanza ed Europa) che hanno prodotto il documento strategico di Confindustria Piemonte. Ha concluso i lavori il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
L’economia piemontese, osservata come entità autonoma nel contesto europeo, si conferma una delle regioni più importanti del continente. Sedicesima per capacità di generare valore aggiunto manifatturiero per 25 miliardi di euro, ponendosi davanti anche a nazioni di medie dimensioni come Portogallo, Ungheria e Slovacchia. Ventitreesima regione europea per Pil a valore corrente, con 133 miliardi di euro, quarta in Italia dietro a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Si tratta di dati che confermano la rilevanza di un sistema economico ma peggiorativi rispetto al recente passato, per effetto delle cicliche crisi che hanno colpito il territorio piemontese negli ultimi dieci anni in misura più grave rispetto ad altre zone d’Italia. Tuttavia il Piemonte si colloca al centro della macroregione NOICEF, l’aggregato territoriale formato dal Nord-Ovest italiano e dal Centre-Est francese (Rhône-Alpes e Auvergne), capace di generare un valore aggiunto manifatturiero pari a 133 miliardi di euro, e di presentarsi come il terzo motore della manifattura europea tra le macroregioni, dietro a due espressioni territoriali importanti come la Baviera e il Baden – Wuttemberg.
«Come imprenditori siamo abituati a misurarci con la competizione sul mercato – ha spiegato il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli – purtroppo la nostra regione negli ultimi dieci anni ha perso di competitività per effetto delle crisi economiche e perché sconta gravi carenze infrastrutturali e logistiche, sia materiali che immateriali, di eccessiva burocrazia, di mancato supporto negli investimenti, di assenza nell’orientamento scolastico e professionale e di difficoltà nell’attrarre capitali da fuori. Con il documento strategico “Il Piemonte verso il futuro” intendiamo offrire un nostro contributo di idee alla prossima legislatura regionale sui temi strategici dell’industria e del territorio, per creare sviluppo in favore di tutto il sistema e favorire l’attrazione degli investimenti, sapendo che la nostra regione rimane ricca di potenzialità e che, colmando alcuni gap, un futuro più roseo sarebbe alla portata».
Il documento “Il Piemonte verso il futuro” è strutturato in sei capitoli, dedicati ad altrettanti temi prioritari e quattro settori strategici. È il frutto di un percorso di coprogettazione avviato nel novembre scorso con la partecipazione di sessanta imprenditori (un rappresentante per argomento da ogni territoriale del sistema confindustriale piemontese) ai sei tavoli tematici delle Pre Assise, dai cui lavori nei mesi successivi ha preso vita il documento.
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