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Cronaca

Busta sospetta recapitata alla sede Lavazza di via Bologna a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un plico sospetto è stata recapitato alla sede della Lavazza a Torino, in via Bologna. All’interno una lettera scritta in inglese e della polvere misteriosa. Sarebbe quindi di natura differente rispetto a quelli inviati alla sindaca Appendino e al consigliere Sciretti della Circoscrizione 6. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco insieme ai carabinieri e agli uomini della Digos. In base a quanto si apprende, alcuni dipendenti lamenterebbero disturbi alle vie respiratorie.

Da quanti si apprende la lettera conterrebbe una richiesta di soldi per non inquinare il caffè.

Buste sospette anche a Ferrero e Vergnano

Una busta sospetta, del tutto simile a quella ricevuta oggi al quartier generale della Lavazza, è arrivata nel pomeriggio allo stabilimento della Ferrero, ad Alba (Cuneo). All’interno una polvere che verrà fatta analizzare. Sul posto con i carabinieri sono intervenuti i vigili del fuoco e una squadra di artificieri. La produzione industriale non è stata interrotta. Un’altra busta ancora, secondo quanto si apprende ora, è arrivata ieri allo stabilimento Caffè Vergnano di Santena (Torino).
I sette dipendenti della Lavazza sono ancora. Gli investigatori attendono, in serata, gli esiti delle analisi dell’istituto Zooprofilattico. Nella busta, inviata dal Belgio, c’era anche una lettera scritta al computer in cui si chiedevano 300mila euro per non avvelenare il caffè. Polizia e carabinieri, che indagano sul caso, stanno valutando tutte le ipotesi.
Analoga minaccia è quella giunta allo stabilimento Ferrero di Alba (Cuneo) e alla Caffè Vergnano di Santena (Torino).

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