Cultura
Il codice binario, intervista con Rocco Ballacchino
Torna il commissario Sergio Crema, torna (un po’ malconcio) il critico cinematografico Mario Bernardini. E’ Il codice binario, il nuovo noir torinese di Rocco Ballacchino, Fratelli Frilli Editori.
In una Torino assolata e calda Bernardini torna a casa in sedia a rotelle, eredità dell’ultima avventura. Intanto il commissario Crema è impegnato a risolvere un omicidio che pare di banale soluzione. Un amministratore di condominio è stato ucciso e tutto porta a ritenere responsabile un imbianchino. La verità però è decisamente più complessa ed ha tentacoli che si snodano nel passato. Crema, l’ispettore Quadrini, il magistrato Giulia Bonamico (e naturalmente Bernardini) dovranno impegnarsi a fondo, riconoscere i propri errori e mettere a rischio i loro rapporti personali per trovare la soluzione del giallo. Trovate qui la recensione integrale del libro.
Rocco Ballacchino ha risposto alle mie domande.
Tornano i tuoi protagonisti di sempre. Ormai sono tuoi amici più che personaggi letterari?
Devo dire che è come se girassero per casa, pronti a ispirarmi o a tormentarmi a seconda dei periodi. È da tempo, ad esempio, che vorrei far fuori il critico Bernardini, ma l’affetto dei miei lettori me lo impedisce.
Da cosa nasce l’idea per questo romanzo? C’è stato uno spunto particolare?
Lo spunto nasce proprio nell’idea rappresentata dal titolo: “Il codice binario”. La nostra vita intesa come una serie di scelte, di bivi da affrontare che possono condizionare il nostro futuro. Un sì o un no possono essere decisivi anche in ciò che ci capiterà a distanza di anni. È ciò che succede ai personaggi del libro. Dall’omicidio di un amministratore di condomini può scaturire di tutto.
Questa volta Crema, Quadrini e Bonamico (e non solo loro) commettono una serie di errori sul piano personale e professionale che mettono a rischio la soluzione del caso ed i loro rapporti. Non sono eroi immacolati e questo ce li rende sicuramente più simpatici…
I miei non sono mai eroi immacolati, ma persone semplici che provano a ragionare nel risolvere l’enigma giallo, ma che per il resto sono molto fragili quando devono confrontarsi con i dubbi e le tentazioni che attraversano le loro esistenze. Forse proprio per quello piacciono ai lettori.
Il cuore della vicenda è come sempre Torino, ma nel corso dell’avventura ci sarà un fondamentale viaggio a Genova. In realtà sappiamo che Crema è già in libreria con una nuova avventura (due in pochissimo tempo) in cui Genova avrà un ruolo ancora più importante. Ci anticipi qualcosa anche di “Matematiche certezze”?
Si tratta di una bella avventura editoriale che ho portato avanti in collaborazione con Maria Masella, una delle più apprezzate scrittrici liguri. In “Matematiche certezze” il commissario Crema collabora con il “suo” commissario Mariani indagando su una serie di delitti, con inquietanti analogie, che si svolgono tra Torino e Genova nel periodo che va dal 2009 al 2014. Speriamo che la complicità tra questi due personaggi affascini e conquisti i lettori.
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