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Fabrizio Paterlini con Piano Stories Tour a Rivolimusica 2019

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da “Viaggi in aeromobile” del 2007 alle “Winter Stories” del 2018 passando per “Viandanze”(2008), “Fragments Found” (2010), “Autumn Stories” (2012),“Now”, (2013), “The Art of the Piano”(2014),Secret Book (2018), Fabrizio Paterlini ha proposto per Rivolimusica il suo “Piano Stories Tour 2019”, in data unica in Italiana.

Il suo “piano solo” incarna l’essenza di ciò che il compositore mantovano definisce “secret book”, un “libro segreto”, un intimo taccuino custode di verità ed esperienze di vita. Tredici anni trascorsi a produrre musica, con un successo pressoché improvviso, sancito dal pubblico della rete nonché dalla critica, che già ai tempi di “Viaggi in areomobile” inserisce Paterlini nella rosa degli autorevoli rappresentanti del genere neo classico.

«E’ un genere che accompagna la vita di chi ascolta – racconta in un’intervista di qualche anno fa -si adatta alle emozioni che provi, a ciò che vedi mentre ascolti e ti fa sognare ad occhi aperti. E’ un genere molto trasversale, lo apprezza chi ascolta il metal, come chi è su tonalità più pop. Ha pochi filtri, è molto diretto, parla una lingua semplice. Più scavi e conosci autori di questa corrente, più ne apprezzi le sfumature: la malinconia per alcuni, la gioia di vivere per altri, la curiosità di altri ancora (…) la libertà di sperimentare insita nel genere consente proprio di poter “osare” e proporre cose nuove al proprio pubblico, che è spesso pronto ad accoglierle».

I più la definiscono “modern classical”, ma c’è chi preferisce chiamarla “neo classical” o addirittura “indie- classical”: questa musica, che ha interpretato il minimalismo degli anni ’70 e ’80 in una chiave fortemente emozionale e sentimentale volutamente lontana dagli accademismi, libera di sfumare i confini della forma, è diffusa e apprezzata a livello capillare in particolar modo in Germania, Inghilterra, Russia, America e conta nomi come Max Richter, Nils Frahm, Eluvium, Ólafur Arnalds, per citare solo un’esigua parte di una vera e propria generazione nutrita, in continuo mutamento e ampliamento.

In Italia ha guadagnato ispirazione e spazio dall’esempio di Ludovico Einaudi, prima fonte di ispirazione riconosciuta dallo stesso Paterlini, che da subito ha colto le suggestioni minimaliste traducendole in uno stile sognante, appassionato, fortemente emotivo, affascinato dalle possibilità di dialogo sperimentale degli strumenti acustici con quelli elettronici ed elettro-acustici e caratterizzato da una “pulizia compositiva” che lascia spazio al silenzio come elemento fondamentale di creatività: «Il silenzio – conferma – è l’ottava nota e mi piace che chi ascolta abbia il tempo e lo spazio di percepire non solo il suono delle note ma anche gli altri suoni del pianoforte: la risonanza fra le corde, il martelletto che le colpisce, il pedale che si abbassa e si alza, il legno che scricchiola».
Una bella giornata, sala piena ed un artista davvero coinvolgente, disponibile per un divertente aftershow con il pubblico. Le Foto sono state realizzate da Paolo Pavan con la collaborazione delle ragazze dell’IISS Oscar Romero di Rivoli, Annalisa Leonardo e Giada Novara. Un grosso ringraziamento a tutto lo staff di RivoliMusica, per il materiale stampa ed il supporto logistico e a Fabrizio Paterlini, disponibile come di rado capita con artisti del suo calibro.

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