Piemonte
Il sottosegretario all’editoria Vito Crimi presenta gli Stati Generali dell’Editoria: dureranno più mesi e saranno incentrati su cittadini, distribuzione, mercato, giornalisti e agenzie di stampa
Durante un incontro all’interno del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria Vito Crimi ha presentato lo svolgimento dei prossimi Stati Generali dell’Editoria.
Gli Stati Generali dell’Editoria saranno un evento aperto e distribuito nel tempo che si svolgeranno a partire dalla fine del mese di Marzo 2019 e verteranno su 5 argomenti principali: i cittadini, la distribuzione, il mercato, i giornalisti e le agenzie di stampa. Verranno coinvolti tutti gli attori della filiera che potranno portare le loro proposte, che poi verranno discusse per arrivare a una sintesi e a delle proposte condivise.
Per fine estate gli Stati Generali avranno la possibillità di fornire al Governo delle proposte legislative.
Secondo Vito Crimi: “C’è una richiesta di informazioni qualificate che è altissima., ma c’è una tale marea di informazioni da confondere il cittadino, e il giornalista deve dare il valore aggiunto. Non si possono piegare i fatti per dimostrare delle tesi. Il giornalista deve raccontare i fatti, compresa la sua opinione, ma non deve piegare i fatti mentre questo succede spesso. C’è una percezione sempre più negativa nei confronti dei giornalisti. Non ho mai detto di voler abolire l’Ordine dei Giornalisti. La professione dell’informazione deve essere liberata da organizzazione esclusiva”.
Per il presidente dell’Ordine Carlo Verna : “Ci deve essere formazione e una laurea di primo livello, così come indicato nella nostra proposta di riforma dell’ordine, occorre allargare l’INPGI anche ai comunicatori. D’accordo per gli Stati Generali dell’informazione, ma bocce ferme fino a quando non si capisce cosa è utile e cosa no per la nostra informazione”.
Crimi ha anche parlato dell’importanza dell’editoria locale: . “ stiamo riscoprendo sempre di più l’importanza dell’informazione locale che è quella che ancora resiste e che regge meglio la crisi del sistema. E’ lì che bisogna puntare ed è quella che funziona meglio, perché è più vicina ai cittadini. molti cittadini sono stufi di dell’inflazione di informazione sulla politica che molto spesso è autoreferenziale, con giornalisti che intervistano giornalisti”.
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