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Economia

Borghi alpini in vendita sul mercato internazionale. Uncem: segnali positivi per lo sviluppo locale

Redazione Quotidiano Piemontese

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I borghi alpini vanno in vendita on line. Dopo le borgate promosse su EBay – anche con il supporto di Uncem negli anni scorsi – ora tocca a Subito.it ospitare l’annuncio di un’intera frazione di Castelmagno, in Val Grana, nel Cuneese, in vendita per 360mila euro. Baite, alcune ristrutturate e altre da ristrutturare, stalle, magazzini, e terreni, 22 ettari di pascoli. Batuira è ‘per tutti’, con un mutuo ad esempio, al prezzo di un appartamento in un quartiere medio di Roma, Milano o Torino. Si può fare impresa, agricola e turistico-ricettiva. Una bella proposta per giovani e meno giovani, nel noto paese che dà il nome a un formaggio Dop tra i più noti al mondo.

Le opportunità come quella di Castelmagno si moltiplicano, non sono isolate, complice anche alcune importanti iniziative di rivitalizzazione dei borghi alpini avviate, come quella di Ambornetti a Ostana a opera di un gruppo di giovani imprenditori torinesi. Non solo. A dare un colpo d’ala al settore e allo sviluppo locale ci ha pensato nei giorni scorsi la CNN, con un lungo articolo pieno di foto e narrazione di borghi, apparso sul canale “Travel” dedicato appunto ai borghi e ai paesi da rivitalizzare, dove abitare, dove acquistare uno o più immobili a un euro, piuttosto che ricevere un sostegno dal Comune per chi si trasferisce. Citati nel pezzo Carrega Ligure (AL), Borgomezzavalle (VB), Locana (TO), molti borghi siciliani e altri della Sardegna. Tantissimi altri gli esempi che Uncem ha censito, i borghi dove gli Enti locali stanno lavorando per attrarre investimenti, nuovi abitanti, giovani famiglie con bambini in età scolare, e anche nuove imprese, negozi, piccole aziende agricole, artigiane, turistico-ricettive. Un’azione nella quale Uncem crede molto e per la quale serve managerialità.

“Uncem ritiene importante ci sia un mercato attorno a interi borghi, dal Piemonte alla Sicilia, peraltro a pezzo di appartamenti a Torino o periferia di Milano – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Qui si può fare impresa, produrre reddito, avere migliore vivibilità e benessere. I cambiamenti climatici spingeranno molte persone, nei prossimi trent’anni, a vivere fuori dalle aree urbane. Questi borghi possono essere la soluzione, come Uncem dice da tempo e ha raccontato anche sul sito internet borghialpini.it. Servono precise strategie, supporti finanziari a chi acquista, meno burocrazia possibile per il recupero architettonico, agevolazioni fiscali per le imprese che si insediano in questi borghi rivitalizzati. Oggi vi sono complessità che vanno vinte. Dare nuova vita ai borghi alpini e appenninici come Batuira costituisce un valore per l’intero Piemonte, per tutta l’Italia e per l’intera collettività. Evitare che i borghi, gli immobili siano ridotti a ruderi e i prati siano invasi da boschi è un servizio ecosistemico-ambientalo che deve essere riconosciuto dalle istituzioni e dal sistema economico nazionale”.

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