Cittadini
Sciopero controllori, disagi all’aeroporto Caselle di Torino
21 voli cancellati e disagi per i passeggeri all’aeroporto Caselle di Torino a causa dello sciopero nazionale indetto dal sindacato Unica (Unione Italiana Controllo e Assistenza al Volo) a cui in tutta Italia ha aderito il 90% dei controllori italiani in turno.
“Qualora le nostre richieste non dovessero essere prese in considerazione – hanno spiegato i rappresentanti sindacali – programmeremo un nuovo sciopero entro la fine di febbraio, questa volta di 24 ore”.
Le maggiori criticità a Napoli, Venezia, Bologna, Palermo, Bari, Brindisi e Torino, dove le adesioni allo sciopero sono state del 100 per cento.
Il sindacato Unica, si legge in una nota, con questo sciopero intende portare all’attenzione le notevoli ripercussioni e implicazioni sociali che il nuovo piano industriale di Enav SpA sta per riversare sul personale operativo che svolge compiti delicati e di responsabilità.
Enav, scrive il sindacato, vuole impattare pesantemente sulle vite e le condizioni sociali di circa 700 lavoratori del comparto operativo e relative famiglie cui sono chiesti sacrifici abnormi. Il piano industriale, inoltre, a regime, ridurrà la forza lavoro di 430 unità operative sugli attuali 2300 dipendenti, utilizzando il meccanismo del turn over che però ad oggi non dà certezze riguardo l’accesso alla pensione proprio del personale principalmente interessato dal suddetto Piano Industriale.
Inoltre, a tutti gli operativi sarà richiesto uno sforzo enorme nell’acquisizione di competenze ad oggi frazionate sui vari impianti territoriali che richiederà iter addestrativi pesanti e cambierà radicalmente il modo di offrire un servizio ad oggi al top in Europa per quanto riguarda puntualità, sicurezza e risultati economici.
Questi processi si scontrano con i dati di bilancio degli ultimi anni che vedono l’utile aziendale lievitare costantemente: 66,1 milioni nel 2015; 76,3 milioni nel 2016 e 101,5 milioni nel 2017 con previsioni di incremento anche per il 2018.
Il tentativo di dialogo instaurato nei mesi scorsi, non ha minimamente smosso l’Enav dai propri propositi.
Per questa ragione, spiegano, si è arrivati all’astensione dal lavoro odierna che sarà replicata anche nei prossimi mesi se non si dovesse ravvisare una netta inversione di tendenza.
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