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La Procura di Torino ha chiesto di condannare Stephan Schmidheiny per omicidio colposo a sette anni di carcere

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La procura di Torino ha chiesto di condannare per omicidio colposo a sette anni di carcere l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, processato per il decesso per l’esposizione ad amianto di

due operai di uno stabilimento a Cavagnolo riconducibile all’Eternit.
Il processo rappresenta il filone torinese di una maxi-inchiesta su 258 casi di morte per amianto che, all’udienza preliminare, era stata spezzata in quattro tronconi diversi di competenza territoriale. Gli atti erano stati trasmessi a Vercelli, Reggio Emilia e Napoli.
Secondo il pm Gianfranco Colace l’imputato merita il massimo della pena. La causa è stata aggiornata a gennaio, quando interverranno le parti civili e l’avvocato difensore.

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