Piemonte
Il consiglio regionale del Piemonte e Chiamparino vogliono sostituirsi al Governo per la Tav
Il Consiglio regionale ha approvato un’ordine del giorno presentato da Forza Italia che impegna il Presidente Chiamparino, qualora il Governo si ritirasse dalla realizzazione della TAV, a trattare con
lo Stato affinché la Regione Piemonte possa sostituirsi al Governo italiano per la realizzazione della Tav, intervenendo direttamente nel capitale sociale di Telt e di conseguenza partecipando ai futuri ricavi del diritto di passaggio nel tunnel.
Lo stesso documento prevede inoltre che il Piemonte diventi titolare delle concessioni autostradali che insistono sul proprio territorio per poterle utilizzare in investimenti infrastrutturali come la Torino Lione.
Sergio Chiamparino scrive via Facebook:
Se malauguratamente il Governo dovesse bloccare la TAV, noi siamo pronti – oltre a chiedere al Consiglio Regionale una legge per attuare in tempi rapidissimi un referendum popolare in Piemonte – a lavorare con le Regioni limitrofe per prenderne in carico la realizzazione, ovviamente discutendo la quota dei 10milardi di fiscalità che ogni anno la Regione Piemonte trasferisce allo Stato. Al momento la risposta del Governo è del tutto inadeguata: il Primo Ministro Conte ha confessato di non conoscere ancora il dossier, il ministro Toninelli ha fatto finta di non capire la fretta che gli ha messo la ministra francese ai Trasporti Elisabeth Borne, e poi c’è qualcuno, come di Di Maio, che si limita al bon ton degli inviti. Salvini, che è quello che conta, dichiara che la TAV è l’unica opera su cui é giusto fare l’analisi costi benefici (che non si farà nel caso i primi fossero superiori ai secondi) dimenticando che in un’opera di portata secolare i costi sono certi, i benefici dipendono da variabili difficilmente quantificabili al momento, e dimenticando anche che di analisi costi benefici sulla TAV ne sono già state fatte sette, di cui due indipendenti commissionate dall’Unione europea.
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