Ambiente
Torino sarà la capitale mondiale di Climathon 2018
Sarà la città di Torino il main stage 2018 di Climathon, la maratona mondiale di 24 ore organizzata da Climate-KIC, che si terrà il 26 ottobre prossimo con l’obiettivo di attivare i cittadini per raccogliere proposte per contrastare i cambiamenti climatici e rendere le nostre città sempre più sostenibili.
L’appuntamento promosso da Climate-KIC, la più importante partnership europea pubblico-privata di imprese, Università e Centri di ricerca che raccoglie idee per contrastare i cambiamenti climatici attraverso l’innovazione, ha già raccolto l’adesione di molti centri urbani. L’edizione del 2018 è di particolare rilievo per il nostro Paese, che avrà per la prima volta l’onore di ospitare la sede principale dell’evento a livello mondiale, a Torino.
Per tutte le città che vogliano realizzare un Climathon c’è tempo fino al 15 agosto per formalizzare l’iscrizione. Possono candidarsi amministrazioni locali, università, centri di ricerca, enti privati, associazioni, fondazioni: è sufficiente accedere al sito ufficiale e compilare la scheda d’iscrizione.
Climathon è il più grande hackathon dedicato alla creazione di soluzioni innovative per arginare gli effetti del clima che cambia. Le città, grandi o piccole, distribuite in tutti i continenti, lanciano la sfida che sta loro particolarmente a cuore, come per esempio ridurre il traffico, aumentare gli spazi verdi, migliorare l’efficienza energetica e ridurre lo spreco di risorse. Sta ai cittadini, agli innovatori, agli studenti, agli imprenditori, ai ricercatori, agli sviluppatori, ai policy maker, ai professionisti e ai semplici appassionati raccoglierla e proporre una soluzione, nelle 24 ore di durata della manifestazione.
Un team di esperti aiuterà le diverse squadre a rendere fattibile l’idea iniziale che, allo scoccare della 24esima ora, dovrà essere presentata alla giuria, che selezionerà la vincitrice.
Ad oggi le città già iscritte sono 75, e rappresentano tutti e cinque i continenti. Ci sono le maggiori metropoli europee: Londra, Parigi, Amsterdam, Atene, Monaco, Stoccolma, Lisbona, Dublino, Riga, ma si segnalano anche Montreal, San Francisco, Indianapolis, Huancayo (Perù), Puebla (Messico). In crescita le adesioni dall’Africa e dall’Asia con Abuja (Nigeria), Khartoum (Sudan), Rabat (Marocco), Nuova Delhi (India), Suzhou (Cina), Karachi (Pakistan); folta anche la rappresentanza di Australia e Nuova Zelanda, con Sidney, Melbourne, Perth, Adelaide, Wellington.
In Italia hanno già aderito a Climathon, tra le altre, le città di Torino, Ferrara, Genova, Lecce, Matera, Pesaro, Salerno e Carpi (Modena).
Cos’è successo al Climathon 2017 – L’anno scorso hanno partecipato 104 città provenienti da 44 Paesi di tutti i continenti. In Italia, in particolare, Milano ha lanciato una sfida sul tema energia per una città sostenibile; Lecce e Rimini si sono confrontate su mare, sostenibilità e turismo, mentre Venezia si è interrogata su come l’arte possa raccontare l’impatto dei cambiamenti climatici e Matera ha cercato di capire come essere una Capitale europea della cultura più sostenibile. L’utilizzo dei dati satellitari di Copernicus per lo sviluppo di reti verdi e blu in città è stato il tema scelto da Bologna, mentre il tema dell’utilizzo della IoT (Internet of Things) per migliorare la resilienza ambientale della città è stato affrontato a Torino. Firenze ha cercato soluzioni per mitigare l’impatto degli eventi meteorologici estremi e Napoli ha proposto una soluzione per proteggere la cittadinanza da un eventuale risveglio del vulcano e al tempo stesso contribuire alla tutela del territorio a valle del Vesuvio.
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