Cronaca
Ladri di moto e coltivatori di marijuana, 7 arresti a Torino
Non si facevano mancare nulla: dal furto al riciclaggio di moto, passando per la coltivazione di droga. Sono state le associazioni dei motociclisti ha dare l’input alle indagini condotte dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Torino, che si sono concluse nella mattinata del 17 luglio 2018 con l’esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 persone (3 in carcere e due obblighi di firma), e l’arresto in flagranza di altre due persone perché sorprese in un capannone industriale adibito alla coltivazione e produzione di marijuana ai fini di spaccio.
Le indagini
L’aumento dei furti di motocicli, soprattutto del marchio Bmw (modelli GS 1000 o 1200 Adventure), ha indotto gli inquirenti ad esaminare decine di denunce di furto monitorando poi quotidianamente tutti gli annunci apparsi sui siti e-commerce (subito e ebay) dove venivano pubblicati, in vendita, i costosissimi pezzi di ricambio di tali motocicli.
A gestire il “traffico” era G.F., trentenne residente a Venaria Reale, che sebbene fosse agli arresti domiciliari, aveva il permesso per recarsi al lavoro, presso una rivendita di moto, ubicata in Collegno (TO) dove, insieme alla figlia dei titolari del negozio, pubblicava annunci e metteva in vendita i pezzi di ricambio delle moto Bmw.
Chef… della marijuana
G.F., oltre a vendere i pezzi di ricambio, aveva organizzato con l’amico C.A. di Fiano (TO), chef e titolare di un rinomato ristorante di Venaria Reale (TO), e con il cognato D.G. di Torino un sodalizio criminale dedito al traffico di stupefacenti
L’attività illecita era nascosta mediante la creazione di ditte fittizie aventi per oggetto la produzione, oggi in espansione in Italia, di canapa sativa, sulla quale sulla quale è in atto da qualche tempo una rivalutazione dei criteri di coltivazione e di produzione.
Durante l’attività investigativa sono stati individuati un capannone industriale (a Collegno) ed un magazzino (in via Rivoli, a Buttigliera Alta) adattati a moderne serre adibiti alla nascita, crescita, vegetazione e fioritura della marijuana.
Gli arresti
Le indagini hanno consentivano di raccogliere complessivamente elementi di responsabilità nei confronti di 13 persone, deferite all’A.G. alcuni per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, altri solo per detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti.
Per 5 di loro sono scattate le misure cautelari mentre altri 2 sono stati arrestati in flagranza di reato perché sorpresi in un capannone industriale dove sono state rinvenute circa 3300 piante di marijuana in differenti stadi di crescita e maturazione.
Da questo capannone nel febbraio di quest’anno gli indagati si erano disfatti di circa 300 piante di marijuana, ancora invasate, gettandole in una discarica abusiva nei pressi di Brandizzo.
Il capannone è stato sequestrato insieme a tutta la moderna attrezzatura utilizzata per la coltivazione e la crescita delle piante.
Per le due persone destinatarie della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. si è proceduto anche all’arresto in flagranza in quanto nelle rispettive abitazioni, durante le perquisizioni, sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di hashish.
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