Piemonte
Olimpiadi invernali 2026, c’è l’ipotesi del Villaggio olimpico nell’area ex ThyssenKrupp
Nel pre-dossier di candidatura che il Comune di Torino invierà al Coni c’è anche l’ipotesi del Villaggio olimpico nell’area ex ThyssenKrupp. L’ha anticipato la sindaca di Torino, Chiara Appendino in Sala Rossa.
Spiega la prima cittadina:
Ora, dopo la manifestazione di interesse, siamo entrati nella fase di ‘dialogo’ e, se verrà accettata la candidatura, nella prossima fase ci sarà sicuramente un coinvolgimento maggiore.
Entrerò nel merito del dossier il 4 luglio in conferenza stampa: è ancora un documento riservato e mi spiace ci siano state fughe di notizie.
Voglio però sottolineare il tema della doppia legacy, della doppia ‘eredità’: per il riutilizzo degli impianti e per il bagaglio di conoscenze acquisite nelle Olimpiadi 2006. Abbiamo strutture impiantistiche e trasportistiche, ma anche immateriali. Dobbiamo però dire cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato nelle Olimpiadi 2006: abbiamo un’eredità in parte positiva, in parte no.
Poterle fare una seconda volta, ci permette di poterci dedicare a ciò che non ha funzionato e imparare da questo. Questo è il nostro valore aggiunto rispetto ad altre candidature!
Possiamo anche fare investimenti minori, con budget contenuti per i villaggi olimpici, all’insegna della sostenibilità ambientale e della resilienza.
Abbiamo tolto il Parco del Valentino dalle location olimpiche perché non vogliamo prevedere innevamenti urbani, ma sfruttare le nostre montagne.
E saremo attenti ai temi dell’elettrico e della mobilità sostenibile. Offriremo ospitalità diffusa e faremo crescere il territorio, stando attenti alla spesa, che sarà più trasparente e governata dalla nuove tecnologie (blockchain, innanzitutto).
Non ci sarà alcun costo per creare infrastrutture per i trasporti (solo manutenzione) e per costruzioni ex novo: non costruiremo nuovi villaggi olimpici!
Tutte le location sono state concordate con il territorio. A Torino, abbiamo tenuto insieme esigenze di rigenerazione urbana con quelle legate all’evento.
Il villaggio olimpico sarà all’ex Thyssen, per risanare una ferita della città e dell’Italia intera e per creare poi un polo dedicato a sicurezza sul lavoro, sviluppo e formazione. La zona Nord della città dovrà essere centrale. Faremo un quartiere eco-sostenibile, come previsto dall’Agenda 2020.
Non sarà un evento che si esaurirà in 15 giorni, ma un percorso che si sovrappone all’agenda di Torino 2030, sfruttando le nuove tecnologie, in particolare grazie al Torino City Lab promosso dall’assessora Pisano.
È un’opportunità unica per il territorio, che può tenere insieme innovazione, industria 4.0, poli di ricerca, rigenerazione urbana e recupero di infrastrutture, secondo la vocazione della città che vogliamo perseguire.
E prevediamo di non fare debiti, per evitare che ci sia un’eredità che possa pesare sul futuro di Torino e dei territori olimpici.
È un’occasione per unire il territorio metropolitano intorno a una progettualità che non appartiene solo al sindaco di Torino e dimostrare che si può imparare dagli errori del passato.
Dopo il dibattito così conclude Appendino:
Bob e trampolino verranno utilizzati e ri-naturalizzati, mentre la Thyssen sarà un’area da far ripartire nella zona nord di Torino, in un’ottica di rigenerazione urbana e non solo, così come occorrerà intervenire sulle palazzine ex Moi, nell’area sud.
Il percorso delle prossime settimane richiederà le energie di tutti, maggioranza e minoranze. Credo ci sarà la disponibilità a lavorare insieme e penso che, discutendo delle progettualità delle aree in difficoltà, troveremo una sintesi, nell’interesse di tutta la città.
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