Politica
Olimpiadi 2026, Chiamparino: sto aspettando che Giorgetti mi riceva
Il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, ha rilasciato la seguente dichiarazione in seguito all’incontro di ieri tra la sindaca di Torino Chiara Appendino e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti:
“Sto aspettando che il sottosegretario Giancarlo Giorgetti mi fissi un incontro, perché, senza voler offendere nessuno, tra tutti coloro che hanno responsabilità politiche locali, io, insieme ai sindaci delle valli olimpiche, sono uno di quelli che, riguardo all’organizzare con successo le Olimpiadi invernali, ha qualcosa da dire più degli altri.
Il mio amico e collega Attilio Fontana dice che noi le abbiamo già avute 12 anni fa, e dicendo questo ci aiuta, perché riconosce che il territorio torinese, oltre ad avere impianti che possono essere riattivati con poca spesa – certamente molto inferiore alla costruzione ex novo in Lombardia – ha anche una indiscutibile eredità di progettualità e passione, che va dai volontari a coloro che hanno gestito le Olimpiadi ai più alti livelli tecnici.
Una sicura risorsa per il Paese, e su questo punto ci tengo a rassicurare il Governo: la Regione Piemonte fin dall’inizio ha fatto suo il progetto per Torino 2026, elaborato da Città di Torino e dai Comuni olimpici, e sarei lieto se Giorgetti volesse ricevermi in tempi brevi per potergli spiegare più diffusamente le qualità del progetto stesso e la coesione istituzionale che fra noi, il Comune di Torino e i Comuni olimpici, su questo tema, non è mai venuta meno”.
Intanto anche UNCEM, l’unione dei comuni montani, ha rilasciato un comunicato:
Come già scritto in diverse occasioni negli ultimi mesi, Uncem sostiene la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026. Lo ha ribadito più volte il Presidente Uncem Piemonte Lido Riba al Presidente della Regione Sergio Chiamparino e alla Sindaca di Torino Chiara Appendino. Le Olimpiadi del 2026 possono condurci – grazie a un attento lavoro guidato dalla Regione, dal Comune di Torino e dagli altri soggetti istituzionali – a rinsaldare un patto città-montagne basato su uno scambio di opportunità, servizi, esperienze, necessità. Negli ultimi quindici anni è cambiato l’approccio della politica verso la montagna, considerata non più un handicap, un margine geografico, bensì un’area propulsiva di sviluppo, dalla quale nascono progetti innovativi, crescita economica e benessere. I borghi montani – in primo luogo nelle vallate alpine e appenniniche – sono la spina dorsale del Piemonte e dell’Italia. Costruire i Giochi olimpici di Torino e della montagna, verso il 2026, deve voler dire proprio questo: potenziare il rapporto e la valorizzazione dei territori, urbani, rurali, montani.
Uncem sostiene Torino e le sue Alpi quale area nella quale costruire la proposta progettuale e la vittoria della candidatura. L’Unione montana dei Comuni olimpici-Via Lattea è forte della grande esperienza nell’organizzazione di grandi eventi – a partire dai Mondiali di Sci del 1997 e ovviamente dai Giochi del 2006 – della capacità alberghiera, della volontà di riutilizzare numerosi impianti già pronti. Uncem condivide la scelta di coinvolgere strutturalmente le comunità locali e le imprese, le diverse componenti del turismo e dell’impiantistica invernale.
Uncem condivide – e ha espresso anche al relatore incaricato del dossier, l’arch. Alberto Sasso, con il quale Uncem ha avuto modo di lavorare sulla rivitalizzazione dei borghi alpini – le necessità di un evento che risponda a criteri nuovi, come la sostenibilità, il rispetto dei territori e delle esigenze economiche degli Enti locali. È importante orientare le Olimpiadi alla sostenibilità ambientale e alla piena valorizzazione di territorio e paesaggio, coinvolgendo le comunità e partendo dalle grandi opportunità che la montagna, unita alla città, offre.
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