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Cultura

Dopo 22 anni chiude Amantes, il circolo più longevo di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Riceviamo e, con un po’ di tristezza, pubblichiamo un comunicato relativo alla chiusura del circolo Amantes. Venerdì 29 ci sarà una festa di chiusura.

22 e non 23
Non c’è modo per dirlo se non questo:
Amantes chiude per sempre.
Dopo ventidue anni di attività se ne va il circolo più longevo del centro di Torino, piccolo centro culturale indipendente, fucina di giovani talenti di successo e di tentativi andati male. Una decisione maturata dopo mesi di ragionamenti e ricerca di alternative. Ma la soluzione giusta per noi oggi è questa. E se non è quella giusta è la migliore.
La conta precisa degli artisti ospitati la faremo più avanti (l’associazione non chiude, chiude la sede in via Principe Amedeo) ma così alla veloce e a memoria dei posteri, sono ventidue anni di passione per l’arte, con circa quindici mostre l’anno e infinite collettive, prima fotografia e video arte poi street art e post graffiti. Quando l’attenzione era ancora altrove qui muovevano i primi passi giovanissimi creativi, poi diventati artisti. E quegli artisti già affermati, i quali certo non avevano bisogno del supporto di un’associazione così piccola, che hanno risposto alle nostre chiamate, aggiungendo vigore ai progetti. Oltre tredici anni di incontri legati al cinema indipendente, più di centoventi serate e un numero ancor più alto di autori e registi ospitati. Proprio questi incontri ci hanno portato a diventare partner e sede dei principali festival del cinema della città. E ancora migliaia e migliaia di serate dj e centinaia tra concertini e spettacoli teatrali. Tanta roba. I nomi di artisti ed organizzatori non ci stanno, ma li ringraziamo uno ad uno con il cuore e personalmente, se ne avremo occasione.
Negli ultimi anni però le abitudini sono mutate, ci siamo ritrovati con mostre e spettacoli poco frequentati, certo con delle eccezioni, ma insufficienti a garantire solidità economica alla struttura. Abbiamo continuato ad ospitare i festival torinesi con ottimi risultati di pubblico, che però non ritorna. Ripiegare sull’aumento delle serate musicali e di intrattenimento è stata la prima soluzione. Questo tipo di serate aumentano l’affluenza (che paradossalmente è quello che servirebbe a salvare la baracca) ma tante persone concentrate in poche ore rischiano di costare salato. Le cifre per il disturbo alla quiete pubblica sono grosse e si rischia il penale. E poi la gente in strada, di cui ha responsabilità unica il gestore, le limitazioni alterne tra alcool, vetro e orari che non danno la sicurezza a un circolo di agire nel giusto e senza il rischio di incorrere in sanzioni.
Sono dati oggettivi, li mettiamo insieme alla certezza che il mondo cambia e ci ammutiniamo prima che la nave affondi, per riapparire un giorno con una barchetta in cerca di approdo sicuro. Di questi tempi c’è da stare tranquilli.
Alle socie ed i soci che per anni hanno aderito al circolo e seguito le iniziative, agli addetti ai lavori dei festival di arte e cinema con cui abbiamo collaborato, ai tanti ideatori di progetti andati bene o anche così così, a chi si è innamorato dentro queste mura, e in fondo sì, anche a chi ci sta un po’ sul culo, ma ha appoggiato almeno una volta il gomito al nostro bancone, a tutti voi un caloroso ed emozionato grazie.
Per farci i saluti dal vivo e svuotare i fusti l’appuntamento è venerdì 29 giugno dalle 19 alle 2, con un sacco di dj e bella gente.

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