Cultura
Tornano a splendere il Chiostro del Convitto e la Cupola del Santuario della Consolata
Tornano al loro originario splendore il Chiostro del Convitto e la Cupola del Santuario della Consolata, recuperati grazie al contributo di 670.000 euro della Fondazione CRT, principale sostenitore delle opere di restauro dell’edificio. Capolavoro del barocco piemontese, questo luogo di culto tra i più antichi di Torino si appresta a celebrare la “propria” festa il prossimo 20 giugno.
Gli interventi – condotti grazie al costante confronto con la Direzione del Santuario, l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino – hanno riguardato il risanamento conservativo delle facciate, tinteggiate con il colore originario “ricreato” ex novo, il recupero delle pareti, delle volte e delle pavimentazione dei porticati del Chiostro. Inoltre, sono stati realizzati adeguamenti sui collegamenti dei porticati con il cortile, in funzione della sicurezza e dell’accessibilità per le persone con disabilità, e si è intervenuti sulla copertura in lastre di pietra e sulle mensole del cornicione della cupola esagonale del Santuario.
Le opere, per la cui realizzazione sono stati allestiti 1.700 mq di ponteggi e che si concluderanno a luglio dopo 300 giorni di cantiere, rappresentano la prima parte dell’intervento finanziato grazie allo stanziamento di un milione di euro della Fondazione CRT. Una seconda tranche di lavori, il cui esito sarà presentato nel tardo autunno, riguarda il cantiere studio e le annesse opere di restauro delle fasi costruttive e decorative pre-guariniane: attività avviate per “riportare alla luce” la storia del “primo” Santuario attraverso le testimonianze artistiche e architettoniche stratificatesi in oltre sette secoli di storia del complesso.
“Il Santuario della Consolata è un patrimonio sacro, ma anche artistico e culturale di Torino e di tutto il territorio: per questo abbiamo deciso di ‘riconsegnare’ alla città il Chiostro del Convitto nella sue veste rinnovata in occasione della festività della Consolata – sottolinea il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Oggi la Fondazione rafforza il proprio legame storico con il Santuario, confermandosi un fondamentale sostenitore delle opere di recupero dell’edificio, cui ha destinato complessivamente oltre 4 milioni di euro: un intervento che ha fatto ‘scuola’, e che sarà il punto di partenza di un progetto di recupero e di valorizzazione molto più ampio sui Santuari delle 18 Diocesi del territorio piemontese e valdostano”.
“Il Santuario della Consolata è da sempre l’emblema del luogo ‘di tutti e per tutti’, al cui fianco è stata da sempre anche la Fondazione CRT– afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Questo ultimo intervento, in particolare, oltre a migliorare la fruibilità e l’accessibilità degli spazi, ha promosso il ‘community building e community feeling’: quel senso di appartenenza e di partecipazione che spinge le persone ad attivarsi per tutelare quello che si percepisce essere come un proprio patrimonio identitario. Un’attitudine che la Fondazione CRT ha incoraggiato per la Consolata, aggiungendo alle tradizionali erogazioni anche modalità di sostegno più innovative, come il fundraising e il matching grant: le risorse raccolte nell’ultimo anno e raddoppiate dalla Fondazione CRT hanno già superato quota 100.000 euro, e tale modalità di ‘rilancio’ proseguirà fino a fine 2018”.
“Il sostegno della Fondazione CRT, sempre attenta a restituire ai Torinesi i luoghi importanti della loro storia, ha permesso il recupero complessivo del grande chiostro del santuario della Consolata, che accoglieva la vita monastica del padri cui il Santuario era affidato, dapprima Benedettini poi Cistercensi e Oblati – spiega Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino –. L’aspetto attuale del chiostro consegue a importanti rinnovamenti della prima metà del XVIII secolo, ma anche al risarcimento delle gravi ferite causate dai bombardamenti del 1943. L’intervento ha consentito non soltanto di restaurare e riportare in condizioni di decoro le facciate ed il portico, ma anche di ritrovarne e riproporne i luminosi colori settecenteschi”.
“Come Rettore della Consolata esprimo il mio vivo ringraziamento alla Fondazione CRT per il sostegno economico a noi destinato, che ha consentito il totale ripristino del chiostro del Convitto Ecclesiastico annesso al Santuario – dichiara il Rettore della Consolata Mons. Giacomo Maria Martinacci –. Il lavoro è stato particolarmente delicato perché, in corso d’opera, ha richiesto impegni decisamente superiori a quanto inizialmente previsto e programmato e che la Fondazione CRT ha generosamente condiviso, proseguendo nella scia di altri interventi ancora più onerosi che in anni passati avevano consentito un radicale restauro del Santuario stesso. Sono certo che questa convinta condivisione, riguardante l’efficienza delle nostre strutture, che caratterizzano un luogo simbolo della Città, sempre soggette a deperimento a causa della loro vetustà, anche nel futuro non verrà meno”.
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