Ambiente
È nato il Comitato Torino Respira per una città libera dallo smog
Mercoledì 21 marzo 2018, è stato presentato in conferenza stampa alla Casa del Quartiere di San Salvario il Comitato “Torino Respira”, nato a sostegno dell’esposto alla magistratura presentato da Roberto Mezzalama nei confronti delle istituzioni preposte alla tutela della qualità dell’aria a Torino. Obiettivo del Comitato è promuovere informazione e iniziative finalizzate a migliorare la qualità dell’aria nella città di Torino e nell’area metropolitana.
“Da molti anni l’aria di Torino è fuori legge – spiega Roberto Mezzalama, firmatario dell’esposto e presidente del Comitato “Torino Respira”. – La normativa vigente, il D. Lgs 155 del 2010 stabilisce dei limiti giornalieri e annuali per una serie di inquinanti. Mentre per alcuni la situazione è migliorata e i valori rispettano la legge, per altri, in particolare il particolato fine (PM10 e PM2,5) il biossido di azoto e l’ozono, si è ancora ben lontani dal raggiungere gli obiettivi. La Bozza del Piano Regionale per la qualità dell’aria della Regione Piemonte stima che in assenza di interventi ulteriori i limiti per il PM10 e per il biossido di azoto non verranno rispettati a Torino nemmeno nel 2030.”
L’esposto presentato da Mezzalama, basato su una serie di dati e ricerche ampiamente disponibili sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica a Torino e presentato nell’aprile del 2017, ha dato luogo all’apertura di un fascicolo e a un’indagine della magistratura supportata dalla perizia di un esperto epidemiologo e da una indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico.
L’inquinamento dell’aria uccide ogni anno decine di migliaia di persone in Europa ed è fonte di malattie croniche, disagio psicologico e perdite economiche soprattutto per la popolazione delle grandi aree urbane. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente i morti a causa dell’inquinamento atmosferico in Italia sono oltre 84.000 all’anno, il numero più alto in Europa, dove il totale supera i 490.000. Secondo il Servizio Epidemiologia dell’Arpa Piemonte, gli effetti a Torino si possono stimare in 900 morti l’anno e oltre 22 mesi di riduzione della speranza di vita.”
Nonostante questo, le amministrazioni preposte a livello nazionale, regionale e locale agiscono quasi esclusivamente in una logica emergenziale. I dati indicano nel traffico e in particolare nei motori diesel la principale fonte di inquinamento per i parametri fuorilegge. Lo strumento principale individuato dalla Legge 340 del 2000 per affrontare il problema a livello cittadino è il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), creato a Torino nel 2008, ma mai stato finalizzato e con obiettivi non adeguati a risolvere il problema, come la riduzione del traffico veicolare privato nel ”lungo termine” del 2,46%.
Anche le azioni di emergenza come i blocchi del traffico sono fatti in modo inefficace, dovendo attendere l’effettivo superamento dei limiti per quattro giorni prima di essere intraprese. Altre città in Europa hanno da tempo affrontato questo problema con successo. A Londra l’istituzione della congestion zone ha permesso di ridurre in un anno le concentrazioni di PM10 di oltre il 15%, a Stoccolma l’introduzione di una misura analoga ha ridotto le emissioni di CO2 del 14%, mentre a Milano l’istituzione dell’area C ha permesso di ridurre le emissioni di PM10 dai veicoli di oltre il 60%.
Conclude Roberto Mezzalama “Nessuna delle amministrazioni preposte e delle forze politiche in campo sembra voler affrontare in modo efficace il problema e nemmeno si rende conto delle potenzialità di cambiamento positivo, anche a livello economico e sociale, delle azioni di riduzione dell’inquinamento. L’esposto alla Magistratura è un tentativo di introdurre un soggetto super partes, che possa definitivamente affermare che si tratta, prima di tutto, di un problema di rispetto della legalità e di tutela della salute dei cittadini.”
Nato a sostegno dell’esposto, il Comitato “Torino Respira” si propone di diffondere informazione e azioni sull’inquinamento atmosferico nell’area metropolitana di Torino, raccogliendo e mettendo a disposizione dei cittadini articoli, studi, ricerche e resoconti di esperienze italiane ed estere.
“Crediamo che vivere in un ambiente salubre sia un diritto di tutti e che la tutela della salute dei cittadini dall’inquinamento dell’aria sia un dovere primario degli amministratori pubblici a tutti i livelli. – spiega Annabella Da Re, attivista e tra i promotori del Comitato – Il Comitato ha l’obiettivo collaborare con le associazioni che da anni si battono per una migliore qualità dell’aria, coinvolgere studenti e insegnanti per favorire la conoscenza e lo studio dei fenomeni di inquinamento dell’aria e per sviluppare attività educative a tutti i livelli”.
È anche un dovere di tutti i cittadini contribuire a risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria nell’ambito delle proprie possibilità e responsabilità.
L’adesione al Comitato, con una donazione di 5 euro sul sito www.torinorespira.it, è aperta a tutti i cittadini interessati ad impegnarsi anche in prima persona per una città libera dallo smog.
Il comitato Torino Respira offre una opportunità ai cittadini torinesi di informarsi, agire e contribuire al cambiamento, e agli amministratori di confrontarsi e trovare sostegno per le loro azioni.
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