Piemonte
Al Regina Margherita di Torino un nuovo reparto per i bambini cardiopatici
Migliore qualità della degenza dei neonati e bambini affetti da cardiopatie, rendendola più consona alla tipologia di patologie e di pazienti trattati. E’ stata inaugurata la nuova Terapia Intensiva e Semintensiva Cardiologica e Cardiochirurgica pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, che rappresenta l’ultima fase della ristrutturazione del 6° piano dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.
Si conclude in questo modo la realizzazione del cosiddetto “Percorso Cuore Pediatrico”, che consiste nella completa riorganizzazione della modalità di assistenza dei piccoli pazienti portatori di cardiopatia congenita ricoverati al Regina.
Riqualificazione
Il progetto si inserisce in una più generale riqualificazione degli spazi del Regina Margherita, portata avanti dalla Direzione aziendale e dal Direttore del Dipartimento di Pediatria e Specialità pediatriche.
La dotazione finale comprende una Terapia Intensiva di 5 posti letto, di cui uno dedicato ai pazienti sottoposti a trapianto di cuore, una terapia Semintensiva di 5 posti letto.
Il reparto di degenza è provvisto di 10 posti letto distribuiti in camere a 1 o 2 letti, tutte con bagno privato. L’impegno complessivo di circa 2.350.000 euro da parte della Fondazione consentirà di migliorare notevolmente la qualità della degenza dei piccoli pazienti cardiopatici, garantendo una riorganizzazione degli spazi per “intensità di cure”, una visione più moderna volta alla ottimizzazione delle risorse.
Migliori cure
Le apparecchiature di ultimissima generazione consentiranno di migliorare notevolmente la qualità delle cure erogate ai piccoli pazienti ed il comfort durante la degenza. Tra queste spiccano quelle che consentiranno di eseguire in sicurezza anche interventi chirurgici minori sui pazienti direttamente sul loro letto di degenza, senza bisogno di trasferirli in Sala operatoria.
Particolare attenzione è stata posta al miglioramento del comfort alberghiero dei pazienti e delle loro famiglie, che in questo caso rimangono costantemente accanto al loro figlio condividendone lo stress legato alla degenza.
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