Cronaca
Fatture gonfiate e “cresta” sui rimborsi dei docenti, a processo segretaria dell’Università di Torino

Alle volte gonfiava gli importi. Altre simulava errori. In generale un sistema ben rodato che le ha permesso di sottrarre in tre anni 100mila euro. Alla sbarra, accusata di peculato, è finita Marina Masciavè, 56 anni, segretaria amministrativa della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.
La donna è accusata di avere messo a segno, tra il 2007 e il 2009, almeno una cinquantina di episodi di peculato. Sono tanti i casi a lei contestati. In alcune occasioni faceva anche la “cresta” sui rimborsi spesa che chiedevano i professori all’Ateneo per libri, viaggi o convegni: secondo gli inquirenti infatti le somme che la donna prelevava dalle casse dell’Università era maggiorata rispetto alle richieste dei professori.
Per contro Marina Masciavè ha sempre negato le accuse: “Mai toccato un centesimo – ha spiegato la donna – . Cerano diverse persone a mettere la mani in quei cassetti e intendiamo chiedere una perizia calligrafica per accertare le responsabilità”.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
