Ambiente
Uncem premia le migliori tesi di laurea sulla montagna
I borghi alpini che rinascono a Roure e a Castelmagno, la filiera legno-energia in Val Maira, la viticoltura eroica per rigenerare versanti montani. Sono questi i temi delle quattro tesi di laurea premiate da Uncem all’interno del bando che ha visto pervenire alla Delegazione piemontese oltre trenta lavori di ricerca e studio da parte di neolaureati. Tema centrale, lo sviluppo delle aree montane; fondamentale il supporto delle Fondazioni Crc e Crt, grazie al progetto “Green e Smart Community”, promosso da Uncem nel corso del 2016 e del 2017. I neolaureati hanno trasmesso a Uncem le loro tesi che sono state esaminate da una commissione composta da cinque membri della Giunta Uncem e da cinque docenti universitari. “Assistiamo a un numero crescente di tesi dedicate alla montagna – evidenzia il prof. Roberto Dini, docente al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e animatore dell’Istituto di Architettura montana – spesso sono di ragazzi che vivono sui territori, ma sempre di più sono giovani laureandi che sono cresciuti altrove, ma guardano alle terre alte come luogo di grande innovazione e anche di opportunità professionali. Lo Iam è nato anche per accompagnare questo impegno, di studenti e professionisti, oltre che di Enti locali e imprese”.
A vincere il primo premio, con la miglior tesi sulla montagna è stato Paolo Rivero che ha candidato il suo lavoro sulla “Filiera legno in Valle Maira: Analisi territoriale e casi di studio”, seguita dal prof. Alberto Poggio del Dipartimento di Ingegneria Energetica e nucleare del Politecnico di Torino. Dalla valutazione della risorsa boschiva sfruttabile a fini energetici è stata studiata la strutturazione della filiera legno-energia in Valle Maira che, attraverso le attività forestali, la logistica del legname e la produzione di cippato, si chiude con la progettazione e realizzazionedi centrali termiche presso le utenze del territorio.
Secondo premio per Assunta Casanova e Nadia Trassinelli, Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design, con la tesi “Riscoprire Chandarfei. Recupero architettonico e socio-economico della borgata Campofei nello scenario di sviluppo della Valle Grana”. Terzo premio per Marta Terrando e Alessandra Milanese, anch’esse del Dad del Politecnico, con la tesi “Ri-Abitare i vuoti delle/nelle Alpi: il caso di Bourcet in Val Chisone, Torino”.
Premio speciale del sito internet Uncem www.bottegadellalpe.it, a Daniel Corso e Giacomo Coalova con la tesi presentata al Dad del Politecnico su “La viticoltura eroica nei processi di valorizzazione dei borghi alpini”.
Dodici gli ambiti previsti per le tesi di laurea: dai modelli di sviluppo socio-economico dei territori montani al turismo, promozione e marketing delle aree montane, dalla calorizzazione delle produzioni enogastronomiche delle aree montane, settore primario, agricoltura, filiere agroalimentari e gestione dei pascoli all’agenda digitale, infrastrutturazione, digita divide e servizi smart nelle aree montane e interne. Sino a energia, green economy, risparmio energetico e pianificazione, rivitalizzazione dei borghi alpini e del patrimonio edilizio. Ancora gestione forestale, promozione delle risorse ambientali, piani di gestione delle risorse, riuso e riciclo di rifiuti e materiali, pagamento dei servizi ecosistemici-ambientali, decarbonizzazione, contrasto al consumo di suolo. Importante per Uncem poter far conosere le tesi, raccolte in sintesi nel volume Uncem “Green e smart Community”, con presentazioni nei Comuni e nelle Unioni montane: occasioni per avvicinare Accademia e territori, ma anche uno strumento utile per gli Amministratori al lavoro nelle vallate.
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