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Mondiali di Russia: senza l’Italia li seguiremo lo stesso?

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’Italia non parteciperà al Campionato Mondiale di calcio del 2018 in Russia. La notizia è ormai stata digerita dai tanti tifosi che attendevano trepidanti l’accesso della nostra nazionale al torneo. Non andremo in Russia perché per troppe volte abbiamo giocato male, in modo confuso e poco concreto. Del resto le opportunità sono state molte, tra cui le ultime due partite contro la Svezia, troppo sottovalutata, considerata una squadra che si poteva battere senza alcun problema. E invece i problemi ci sono stati, eccome, tanti da non riuscire a far entrare il pallone in porta. Dopo la seconda sconfitta contro la Svezia l’Italia del calcio si è dovuta seriamente interrogare sul suo futuro. Nel 2018 i mondiali ci saranno, senza la nazionale italiana, che ha sempre partecipato alla competizione, tranne nel 1958. Le partite si disputeranno tra le migliore 32 squadre nazionali di calcio al mondo, 14 delle quali europee. Gli italiani seguiranno comunque il mondiale?

Una domanda complessa
L’appassionato di calcio non è uno sportivo come gli altri. Ciò che scalda il suo cuore è spesso una vera e propria fede, nei confronti della nazionale e della squadra del cuore, spesso quella della città natale ma non sempre. Questo soggetto guarderà le partite del campionato del mondo del prossimo anno, in cui la nazionale italiana non sarà presente? Molto probabilmente si, magari anche solo per approfittare della possibilità di vincere qualche euro con le scommesse live. Ma di certo non stiamo parlando della febbre da calcio che colpisce tutti gli appassionati quando gioca la nazionale. Sicuramente i mondiali sono un torneo sempre appassionante, soprattutto quando giocano alcune compagini nazionali particolarmente abili con il pallone, che fanno vedere del buon gioco dal calcio d’inizio fino ai tempi supplementari. Chi però si era preparato ad assistere ad un evento di portata enorme dovrà ridimensionare le sue aspettative. Quando la nazionale non corre per la vittoria, anche le partite più belle del torneo perdono di fascino in modo pesante.

Il calcio in TV
A fare le spese della mancata qualificazione della nazionale italiana ai mondiali di calcio del 2018 sono stati prima di tutto i vertici del calcio italiano, che ora sta cercando una nuova direzione, intendendo il termine sia come meta da raggiungere, sia come governance. Da più parti si è parlato del fatto che nel nostro Paese il calcio è governato da una classe dirigente troppo anziana o eccessivamente politicizzata. Staremo a vedere i nuovi dirigenti chi saranno, quale sarà la loro età e il legame con il mondo della politica. Chi però pagherà a caro prezzo la realtà dei fatti saranno anche i giocatori e le TV. I giocatori perché non entrare al mondiale è una delusione cocente, ma può anche significare minori sponsorizzazioni nel prossimo futuro. Le TV perché trasmettere un mondiale senza Italia significa direttamente meno entrate, visto che gli spazi pubblicitari durante le partite di due nazionali estere non hanno lo stesso valore di quelli posizionati strategicamente all’interno di una gara con gli eroi nazionali.

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