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Vaccino, chemioterapia ed immunoterapia contro il cancro del pancreas, se ne discute all’ospedale Molinette di Torino
Domani l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, centro di eccellenza a livello nazionale per la diagnosi e cura del tumore pancreatico, ospita un convegno interamente dedicato a questa grave neoplasia ed alle novità che arrivano dalla ricerca.
Alla presentazione delle evidenze scientifiche più recenti della ricerca pre-clinica e delle possibili applicazioni in clinica è dedicato il convegno “La ricerca pre-clinica e l’approccio multidisciplinare nel tumore del pancreas: vantaggi e opportunità nella pratica clinica”. L’incontro è in programma nell’intera giornata del 24 novembre (8.30- 16.30), presso l’Aula Lenti (corso Dogliotti 14) dell’ospedale Molinette.
Al convegno delle Molinette si parlerà anche di percorsi diagnostico-terapeutici, di fattori di rischio e dell’importanza del regime alimentare nella prevenzione della malattia ed in corso di trattamento nel paziente con diagnosi di tumore pancreatico.
La ricerca
I pazienti affetti da tumore del pancreas che hanno anticorpi anti-alfa enolasi rispondono meglio alle terapie antitumorali. Grazie a questa scoperta è stato sviluppato un vaccino risultato efficace sugli animali. All’ospedale Molinette di Torino i ricercatori, guidati dal professor Francesco Novelli, ed i clinici dell’Oncologia del COES lavorano a stretto contatto per individuare molecole presenti nel sangue, i cosiddetti “biomarkers”, utili per monitorare l’andamento della malattia prima e dopo la terapia.
“La maggior parte dei pazienti con tumore pancreatico produce anticorpi contro alfaenolasi ed i ricercatori del mio gruppo hanno dimostrato che i pazienti che hanno anticorpi anti-alfa enolasi nel sangue rispondono meglio alle terapie antitumorali”, ha affermato il professor Novelli. Analizzando le risposte anticorpali nei pazienti contro l’alfa-enolasi è stato sviluppato un vaccino risultato efficace nell’aumentare l’aspettativa di vita di animali da esperimento con tumore pancreatico.
L’approccio combinato tra nuove chemioterapie, nuovi farmaci immunoterapici e vaccini può rappresentare la chiave per aumentare la sopravvivenza dei malati affetti da un tumore spesso mortale.
I dati
Il tumore del pancreas è la quarta causa di morte per cancro in Europa e si ritiene che entro il 2020 supererà il cancro della mammella come seconda causa di morte per tumore.
La maggiore incidenza si registra tra le persone con 60-70 anni d’età. Gli ultimi dati AIRTUM 2017 rilevano che a livello nazionale i nuovi casi attesi sono circa 13.700 con un trend di incremento dell’incidenza nel sesso maschile.
Tumore del pancreas, in Piemonte oltre 1.100 nuovi casi l’anno
Elevato in Piemonte il peso epidemiologico di questa grave neoplasia: il Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO) ha calcolato per il 2015 circa 1.161 nuovi casi/anno. È una malattia segnata da un elevato tasso di mortalità: a cinque anni dalla diagnosi solo l’8% dei pazienti è ancora in vita. La maggior parte di loro muore entro i primi due anni.
I riflettori sono puntati anche sulle innovazioni terapeutiche in grado di migliorare aspettativa e qualità di vita, in particolare le nanotecnologie che hanno cambiato il paradigma di cura di questi pazienti e l’immunoterapia, alla quale sono rivolte le speranze
future.
Proprio grazie all’efficacia delle nanotecnologie, negli scorsi anni è stato reso disponibile il nab-paclitaxel, un farmaco che, attraverso una innovativa piattaforma tecnologica, sfrutta le proprietà naturali dell’albumina come veicolo per colpire direttamente le cellule tumorali.
Il nab-paclitaxel, approvato nella UE come terapia di prima linea del carcinoma del pancreas metastatico in associazione a gemcitabina, è al centro di numerosi studi di associazione con altri principi attivi per migliorare ulteriormente la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore pancreatico.
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