Ambiente
Arrivano 3,2 milioni per la bonifica di OMA e Chimica Industriale
In arrivo nuovi fondi per la bonifica di OMA e Chimica Industriale. Il Cipe ha accordato un finanziamento di 3 milioni e 200mila euro per intervenire sulle due ex aree industriali lungo il torrente Sangone per proseguire l’opera di recupero di una delle aree più inquinate del Piemonte. Lo stanziamento è certificato da una nota dell’amministrazione regionale arrivata il 17 novembre. Nelle scorse settimane il Comune di Rivalta ha iniziato con la Regione un intenso e proficuo lavoro per individuare e decidere, in tempi brevi, le modalità di impiego del nuovo finanziamento.
“Si tratta di una piccola goccia, certo, ma è il segno importante della volontà di restituire ai rivaltesi un’area finalmente bonificata e libera da inquinanti” spiega il vicesindaco e assessore all’Ambiente Sergio Muro. “Ora bisogna valutare quale tra sia l’intervento più urgente, una valutazione da fare in accordo con Arpa e Regione. Il cammino è ancora lungo ma l’importante è proseguire e procedere con costanza, senza altre interruzioni”.
L’intervento sarà individuato partendo dal progetto generale di bonifica approvato nel 2015 il cui costo complessivo supera i 43 milioni di euro. La prossima tappa è la firma dell’Accordo di Programma con il Ministero per poi partire, nel 2018, con la progettazione delle opere e l’avvio dei primi lavori.
La storia della OMA e della Chimica Industriale dura da oltre 50 anni. Era il 1964 quando l’allora Sindaco di Rivalta autorizzò la OMA e la Chimica Industriale (allora denominate CIBE) a recuperare, rigenerare e incenerire oli lubrificanti e solventi. Sempre in quegli anni la stessa Amministrazione affittò alla OMA un terreno a ridosso del torrente Sangone di circa 40.000mq, nel quale vennero depositate tra il 1964 e il 1974 circa 25.000-30.000 mc di morchie oleose prodotte dall’impianto, mentre la quantità di terreno compromesso mescolato ad esse risulta essere di circa 50.000mc. L’attività delle due aziende continuò fino al 2002 e la loro chiusura, con relativo fallimento, arrivò solo dopo una dura battaglia legale tra l’Amministrazione Comunale e le proprietà dei due impianti. Da allora è iniziata una delle operazioni di bonifica più importanti della nostra Regione, tutta a carico del pubblico. Tra il 2003 e il 2004 furono assegnati all’Amministrazione circa 11 milioni di euro grazie ai quali furono correttamente smaltiti circa 9 milioni di litri di rifiuti pericolosi contenuti in 225 serbatoi e in più di 3.000 fusti; furono rimosse e smaltite oltre 3mila kg di morchie oleose, melme e altri rifiuti presenti nella discarica e si realizzò la caratterizzazione completa dell’intera area coinvolta, circa 3,5 km quadrati, circa il 15% dell’intero territorio rivaltese.
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