Cultura
L’italiano al tempo dei social, lo Zingarelli spegne cento candeline all’Alfieri di Torino
Spammare, flaggare, like, mi piace, youtuber. Ma anche hater, brexit e post-verità. Inglesismi; neologismi e tanto altro ancora. La lingua italiana, si sa, è in continua mutazione. Cambia nel lessico, lo amplia e, in alcuni casi aggiunge nuove voci e nuovi significati.
Come un notaio, specie in occasione dei 100 anni, il vocabolario Zingarelli registra le trasformazioni della lingua italiana per innovazioni culturali, di costume e tecnologiche. E’ l’italiano dei social network quello che viene accolto tra le oltre 1000 nuove voci e significati dell’ultima edizione 2018.
100 candeline
Come nascono le parole nuove? C’è qualcuno che le crea? E perché?
Per rispondere a queste domande lo Zingarelli va in classe. E’ infatti proprio al Liceo Classico Alfieri di Torino (uno dei 15 appuntamenti in 13 città italiane) che martedì si è tenuto un incontro con il lessicografo e curatore del vocabolario Zingarelli, Mario Cannella e il linguista e critico letterario Massimo Arcangeli dell’Università di Cagliari per intraprendere un “viaggio” tra le parole in cui gli studenti hanno potuto approfondire argomenti come le parole perdute o dimenticate e la scoperta di quelle nuove.
Alcune nuovi voci e significati
ALERT! (avvertimento che segnala una situazione pericolosa).
l’HOVERBOARD (monopattino elettrico costituito da una tavoletta orizzontale snodata che poggia su due ruote, e che si manovra con il solo movimento dei piedi).
CICLOSTAZIONE (struttura destinata al parcheggio sorvegliato di biciclette)?
DRONISTA, pilota di droni
TAMARRATA (tutto ciò che è considerato volgare e vistoso)
DIETROLOGISMO (tendenza a fare dietrologia).
BLACK FRIDAY (negli Stati Uniti, il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento (celebrato il quarto giovedì di novembre), giornata di inizio delle vendite natalizie, caratterizzata da forti sconti e da lunghe code nei negozi).
COPARENTALE, relativo al cogenitore (vedi adozione coparentale, o stepchild adoption)
SVILUPPISMO (tendenza di chi ritiene prioritario lo sviluppo economico, anche in presenza di conseguenze negative sul piano sociale e ambientale).
COMPRO ORO: negozio che acquista oro o oggetti contenenti oro
NIKEFOBIA (paura meccanismo mentale per cui, nel momento in cui il soggetto coinvolto in un’attività ha la sensazione di essere sul punto di raggiungere un successo, mette in atto inconsapevolmente dei comportamenti che gli impediscono di ottenerlo)
PANE CARASAU entra nel dizionario la nuova gastronomia globalizzata:
ENCHILADA, EMPANADA, WONTON, NOODLE e lo STREET FOOD.
INFLUENCER (personaggio che, grazie alla sua popolarità spec. sui social network, è in grado di esercitare un influsso sulle scelte di settori dell’opinione pubblica).
SPAMMARE (diffondere un gran numero di messaggi indesiderati o inutili tramite la posta elettronica o sui social network) o FLAGGARE (contrassegnare con un segno di spunta).
LIKE o MI PIACE, ovvero il pulsante di una pagina di Facebook su cui cliccare per esprimere consenso verso un contenuto
L’AMICIZIA ha una nuova accezione: relazione che si stabilisce fra due utenti Facebook quando esprimono reciproco consenso a condividere i contenuti del proprio profilo.
TAGGATURA: operazione del taggare.
YOUTUBER è chi pubblica contenuti video sul sito web YouTube in cui spesso compare personalmente
Lessico fondamentale
Quante e quali parole conosciamo? A rispondere è il linguista Massimo Arcangeli, che spiega che “circa 2.000 parole sono di uso frequentissimo, secondo i calcoli del linguista Tullio De Mauro, e costituiscono il “lessico fondamentale” della nostra lingua; se vi sommiamo 2.500 parole “di alto uso”, che anche chi è poco istruito riesce bene o male a capire, potremmo sostenere che la stragrande maggioranza dei parlanti italiani è in grado di comprendere circa 4.500 parole (molte di meno quelle effettivamente usate), che coprono poco più del 95% di tutto quel che normalmente diciamo.
Per quanto riguarda le persone di media cultura, poi, “la quota delle parole comprese aumenta di diverse migliaia di unità: alle circa 2.000 parole di terza fascia, dette “di alta disponibilità” (anch’esse più o meno di uso quotidiano), che possono arrivare a coprire un ulteriore 2% circa dei nostri normali discorsi, se ne aggiungono moltissime altre, tra formali o raffinate, precise o specialistiche, gergali o regionali e così via. La dotazione di un parlante molto colto può rasentare le 50.000 parole. Fra queste anche molti vocaboli non più in uso”.
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