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Cronaca

Caos Tari: anche in Piemonte verifiche sulle bollette maggiorate per errore dai Comuni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sollevato da una interrogazione parlamentare, il caso delle bollette Tari maggiorate ha allarmato i contribuenti di tutta Italia. La premessa è che il calcolo della quota attribuita agli utenti è basato sui costi del servizio, conteggiati nel Piano Finanziario di ogni Comune, e i costi a carico dei cittadini sono determinati da una quota fissa pari al 68%, calcolata sui metri quadri dell’immobile, e da una parte variabile pari al 32%, conteggiata sul numero di occupanti l’abitazione. I costi variabili sono quelli collegati ai servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. In alcuni Comuni, questa seconda porzione sarebbe stata applicata, oltre che alle case, anche a garage e pertinenze.

Al momento è ancora difficile tracciare un quadro della situazione in Piemonte. Anche l’Anci regionale è al lavoro sul tema. E per ora sono circa una settantina le segnalazioni giunte al Movimento Difesa del Cittadino – Torino che ha lanciato una campagna rimborsi a livello nazionale sull’argomento.

Covar14: “Le nostre bollette sono corrette”

“Niente allarme per la Tassa sui Rifiuti applicata ai residenti nei Comuni del Covar14. Le tariffe calcolate dalla società partecipata Pegaso03, prevedono già tutte le opzioni per evitare una duplicazione dei costi attribuiti agli utenti”. E quanto scrive in una nota il Consorzio di cui fanno parte i Comuni di Beinasco, Bruino, Candiolo, Carignano, Castagnole Piemonte, La Loggia, Lombriasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Osasio, Pancalieri, Piobesi Torinese, Piossasco, Rivalta Torinese, Trofarello, Villastellone, Vinovo e Virle Piemonte.

“Tutto il clamore che si è sollevato in questi giorni, sulle bollette ‘gonfiate’, che prevedono una parte dei costi duplicata, non ci riguarda – osserva Leonardo Di Crescenzo, presidente del Consiglio di Amministrazione di Covar14 – Siamo in grado di rassicurare i cittadini sulla correttezza delle nostre bollette, perché non è stata attribuita, più volte, alla stessa utenza, la così detta ‘parte variabile’ della tariffa”.

 

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