Cronaca
Non hanno genitori italiani, niente basket per due ragazzi stranieri
Nati e residenti in Italia ma con genitori non italiani. “Stranieri” per la legge. E dunque devono assistere alle partite di basket dalla tribuna. Protagonisti sono due ragazzi di 12 anni, uno con genitori nigeriani e l’altro  con genitori russi, che giocano nella Novara Basket.
Una questione che non è legata a razzismo. Ma è prettamente burocratica.
La società quest’anno ha tesserato i due ragazzi uscenti dal minibasket nella categoria under13. Solo che i due sono soggetti a una sospensione fin quando tutti i controlli “anacronistici”, spiega Ugo Finetti, presidente della società Novara Basket, previsti dal regolamento non siano stati effettuati.
Difatti la richiesta di tesseramento è stata inviata alla Federazione Italiana Pallacanestro (Fip); che, a sua volta, deve fare domanda alla federazione internazionale (Fiba); che, (sembra un circolo vizioso) deve avere dalla federazione del paese di origine del ragazzo la certificazione che non sia stato tesserato o abbia partecipato a campionati nel suo Paese.
Tutti passaggi che, dato l’enorme mole di casi di famiglie con genitori immigrati, potranno impiegare mesi per completarsi.
Spiega a Repubblica Finetti: “E pensare che da quasi due anni abbiamo una legge sullo “ius soli” sportivo. Speriamo solo che tutti i giovani che stanno guardando i loro compagni di squadra giocare, anzichè giocare con loro, per colpa di regolamenti e burocrazia, non si stanchino. Perché in quel caso avremmo perso tutti, ma non una partita: avremmo perso dei ragazzi”.
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