Cronaca
Le aziende del gruppo Mossi Ghisolfi in concordato preventivo: i dipendenti in Piemonte per ora in cassa integrazione
Situazione molto difficile alla Mossi Ghisolfi la multinazionale nata a Tortona con sedi in Piemonte nell’alessandrino e nel vercellese specializzata nella produzione di materie plastiche per imballaggio e in biocarburanti, in grave stato di crisi per un eccessivo indebitamento per una serie di investimenti che non si sono rivelati produttivi nel settore dei biocarburanti in Europa e negli USA . Il sito della società riporta l’accettazione del tribunale di Alessandria del concordato preventivo per le aziende del gruppo.
Il Tribunale di Alessandria ha ammesso le società del Gruppo Mossi Ghisolfi che ne avevano fatto richiesta alla procedura di concordato preventivo di cui all’art. 161, sesto comma, Legge Fallimentare.
Il Tribunale ha concesso il termine massimo di 120 giorni per il deposito della proposta e del piano, a decorrere dal 26 ottobre 2017, ad eccezione per IBP srl per la quale ha concesso il termine di 60 giorni.
In Italia Mossi Ghisolfi occupa più di 200 persone, fra Tortona e la bioraffineria di Crescentino. Per tutti i dipendenti del gruppo è stata avviata una procedura di cassa integrazione straordinaria.
Le società coinvolte nel concordato preventivo sono:
- Mossi & Ghisolfi spa
- M&G Finanziaria spa
- Biochemtex spa
- Beta Renewables srl
- Italian Bio Products srl
- IBP Energia srl
- M&G Polimeri spa
- Acetati Immobiliare spa
Anche M&G Polymers Usa, la controllata statunitense del gruppo ha fatto richiesta al Tribunale fallimentare del Delaware per ottenere il Chapter 11 , simile alle nostre procedure fallimentari.
Nel 2015 il management dell’azienda era stato colpito dal suicidio di Guido Ghidolfi  , vicepresidente e amministratore delegato del Gruppo Mossi Ghisolfi.
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