Ambiente
Sicurezza fiumi in Piemonte: le zone più bisognose d’interventi sono Alto Tanaro e Valli Valdesi
“Un confronto importante che ha permesso alle Commissioni di avere informazioni dirette, un incontro che auspichiamo possa trasformarsi in un appuntamento periodico, magari a scadenza annuale”. Con queste parole la presidente della V Commissione (Ambiente) Silvana Accossato ha definito l’audizione con i vertici dell’Agenzia per il fiume Po (Aipo) e dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po che si è svolta mercoledì 27 settembre a Palazzo Lascaris nel corso della seduta congiunta con la II Commissione (Territorio), presieduta dalla consigliera Nadia Conticelli.
Tra i temi affrontati dai rappresentanti dell’Aipo Carlo Condorelli, Anna Maria Facipieri e Francesca Buratto e dell’Autorità di bacino distrettuale del Po Alessio Picarelli, la sicurezza idraulica dei corsi d’acqua in Piemonte.
Premettendo che l’Aipo non si occupa di programmazione ma di gestione degli interventi previsti dalla Regione e dall’Autorità di bacino, Condorelli ha sottolineato la scarsità di risorse e di personale con cui l’ente si trova a operare e ha denunciato che i fondi a disposizione non consentono il mantenimento degli interventi straordinari che vengono effettuati per mettere i fiumi in sicurezza.
A proposito delle difficoltà nel tener puliti gli alvei dei fiumi Facipieri ha fatto presente che la Regione offre ai singoli cittadini, previo permesso dei Comuni, l’opportunità di raccogliere gratuitamente il legno divelto, e ha constatato che l’iniziativa non ha raccolto al momento un successo apprezzabile. Così come, ha continuato Condorelli, sono andate pressoché deserte le tre gare d’appalto che sono state indette per consentire agli operatori economici interessati di prelevare sabbia e legno a prezzi concorrenziali.
Picarelli ha invece sottolineato lo sforzo per consentire misure specifiche per i siti contaminati.
Ricordando la recente alluvione del novembre scorso, i consiglieri regionali Francesco Graglia, Massimo Berutti (FI) Roberto Ravello (FdI), Paolo Mighetti, Giorgio Bertola, Gian Paolo Andrissi (M5s), Valentina Caputo, Domenico Ravetti, Giovanni Corgnati (Pd) e Valter Ottria (Mdp) hanno posto una serie di domande relative ai territori dell’Alessandrino, dell’Astigiano, del Torinese e del Vercellese e dalle risposte si è evinto che la situazione è tutto sommato sotto controllo.
Al termine dell’audizione i rappresentanti dell’Assessorato, in sostituzione dell’assessore alla Difesa del suolo Francesco Balocco, che non ha potuto prendere parte alla seduta per impegni istituzionali, hanno svolto ulteriori approfondimenti sul tema.
In particolare, hanno sottolineato che dopo gli ultimi eventi alluvionali la Regione ha stanziato 10 milioni di euro per la messa in sicurezza del suolo, che lo Stato ha stanziato 51 milioni per le province di Cuneo e Torino e – in un secondo tempo – 5 per Asti e Alessandria e che le zone al momento più bisognose d’interventi sono quelle dell’alto Tanaro e delle Valli Valdesi.
Si dispone comunque, hanno rassicurato, di economie accertate per oltre un milione di euro che potranno essere riprogrammate entro la fine dell’anno e per alcune realtà sono stati attivati i fondi dell’Autorità d’ambito (Ato). Hanno sottolineato, infine, che il Piemonte è l’unica Regione ad aver effettuato uno studio per la gestione dei sedimenti, particolarmente complesso perché richiede procedure di valutazione ambientale.
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