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Economia

Indagine sul Risparmio di Centro Einaudi-Intesa Sanpaolo: cresce il numero di italiani che ritengono sufficiente il proprio reddito

Redazione Quotidiano Piemontese

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È stata presentata oggi a Torino l’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2017: “Consapevolezza, fiducia, crescita: le sfide dell’educazione finanziaria”, un progetto del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo. I risultati sono stati analizzati e discussi da Salvatore Carrubba, Presidente del Centro Einaudi, Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, e dall’economista Giuseppe Russo, curatore dell’Indagine. Le conclusioni sono state affidate a Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo.

Cresce il numero di italiani che ritengono sufficiente il proprio reddito. E’ quanto emerge dall’indagine, in particolare spicca il salto di 10 punti, dall’82 al 92%, della quota di intervistati che si definisce economicamente indipendente e sale dal 47,2 al 60,8% la percentuale di chi ritiene sufficiente o più che sufficiente il proprio reddito. In crescita anche, dal 40 al 43% il numero delle famiglie in grado di risparmiare.

“L’economia italiana è in piena ripresa, una ripresa che non è effimera, ma endogena e a carattere strutturale”, ha commentato il chief economist di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, illustrando i risultati dell’indagine. “Erano sei anni che non si vedevano tassi di crescita così e anche gli indici di fiducia di imprese e famiglie sono su livelli particolarmente alti: l’occupazione sta salendo anche dopo gli incentivi del governo e si registra una buona capacità del sistema produttivo che ha ricominciato ad investire. Tuttavia – ha aggiunto – permane la necessità di accelerare la crescita e consolidare la tendenza”.

A fronte della crescita dei risparmi, la ricerca evidenza un ritorno delle famiglie ad investire: da un lato sale dall’8 al 13% il numero delle famiglie che optano per le forme di risparmio gestito e aumenta, sebbene in numero ancora limitato , l’investimento in Borsa in un’ottica di lungo-medio periodo. Dall’altro proseguono gli acquisti di immobili: nell’ultimo anno il 5% circa degli intervistati ha comprato.

 

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