Società
Gestori Astro: l’ordinanza del comune di Torino rischia di far crescere il gioco d’azzardo illegale
Il presidente onorario dell’associazione dei gestori Astro, Mario Negro, è stato ascoltato in audizione presso l’assessorato al Commercio del Comune di Torino. “Abbiamo evidenziato il rischio che – con l’ordinanza di nuovo in vigore – torni a crescere il gioco illegale, e abbiamo sottolineato come le restrizioni comportino anche delle ricadute sull’occupazione, sull’attività delle aziende e sulle entrate dello Stato”, ha detto a AgiProNews.
Nei giorni scorsi il Tar Piemonte aveva dichiarato legittimo il regolamento del Comune di Torino emanato a ottobre 2016 che limita l’orario di funzionamento delle slot machine a otto ore al giorno (dalle 14.00 alle 18.00 e dalle 20.00 alle 24.00). In Piemonte – spiegano da Astro – il settore conta su 300 aziende, 6300 esercizi pubblici e oltre 10mila addetti. “Siamo pronti a lanciare una raccolta firme fra i titolari degli esercizi pubblici insoddisfatti da questa ordinanza e che vedono la loro attività a rischio. – ha detto ancora Negro – Ci siamo dati appuntamento a settembre, nella prima metà del mese, per ridiscutere il tema, il Comune ci ha chiesto di portare le nostre proposte su orari e distanze”.
Nel corso dell’incontro con l’assessore Sacco, Astro ha ribadito che “l’ordinanza che limita gli orari è penalizzante, in particolare per la collocazione delle fasce in cui il gioco è autorizzato: ad esempio consentirlo tra le 20 e le 24 limita comunque l’offerta, perché la gran parte degli esercizi è già chiusa. Credo – ha continuato Negro – che una fascia sopportabile vada dalle 13 alle 20, anche un’ora in meno, ma con una continuità potrebbe avere effetti meno penalizzanti, ma di questo discuteremo con gli operatori. Dal Comune – ha concluso – abbiamo avuto un input sulla possibilità di un ritorno finanziario dal prelievo di gioco per le amministrazioni locali: parte delle entrate potrebbero essere destinate direttamente alle Asl per prevenire, attenuare e curare i problemi legati al gioco. Proveremo a portare queste proposte al Governo insieme alla richiesta di non ridurre l’offerta di gioco legale. Punteremo inoltre a sfruttare le possibili evoluzioni con la Regione Piemonte, stiamo lavorando per un incontro con il Presidente Sergio Chiamparino”. PG/Agipro
Il regolamento sui giochi della giunta di Torino è stato varato il 10 ottobre 2016. Il testo stabilisce la riduzione del funzionamento delle slot a otto ore giornaliere (dalle 14.00 alle 18.00 e dalle 20.00 alle 24.00) e fissa l’orario massimo di apertura delle sale giochi dalle 10 alle 24.
Il 20 gennaio 2017, riporta Agipronews, il Consiglio di Stato, ribaltando una precedente pronuncia del Tar, ha accolto l’istanza di una sala slot contro gli orari stabiliti dal comune. La decisione non era definitiva (rimandava all’udienza di merito del Tar) e i suoi effetti erano limitati ai ricorrenti, ma per evitare analoghi ricorsi a pioggia, il sindaco torinese, Chiara Appendino, quattro giorni dopo ha deciso di sospendere il regolamento. Il provvedimento della giunta torinese è rimasto in quarantena fino all’11 luglio, quando il Tar Piemonte, nella sentenza di merito, lo ha di nuovo dichiarato legittimo, respingendo definitivamente i ricorsi di alcune società e di un gruppo di esercenti.
Secondo i giudici amministrativi, i limiti orari stabiliti dal Comune di Torino sono giustificati “dall’intento dell’amministrazione di disincentivare l’utilizzo continuativo e prolungato degli apparecchi da gioco”. Inoltre, la norma non ha vizi di “disparità di trattamento”: i limiti orari riguardano solo le slot, e non altre tipologie di gioco, perché il regolamento “non ha fatto altro che dare puntuale applicazione alla legge regionale piemontese” del 2016 che ha previsto tali limiti con specifico riferimento agli apparecchi. Il 12 luglio, a distanza di un giorno dalla sentenza, l’ordinanza del comune sui giochi è tornata in vigore.
Il volume di gioco in Piemonte – Secondo i dati dei Monopoli di Stato (Libro Blu 2016), in Piemonte la spesa per i giochi l’anno scorso (raccolta totale meno le vincite) è stata di un miliardo e 245 milioni. Gran parte dell’ammontare proviene da slot e videolotteries, per le quali sono stati spesi 777 milioni, al netto delle vincite. Considerando la popolazione dai 18 anni in su, la media è stata pari a circa 200 euro per ogni abitante in un anno.
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