Cultura
Festa di fine Ramadan, 30 mila fedeli al Parco Dora a Torino
Circa 30 mila fedeli musulmani si sono radunati questa mattina a Parco Dora a Torino per feteggiare l’Id al-Fitr, la fine del mese di Ramadan. Alla celebbrazione ha preso parte anche la sindaca Chiara Appendino, che è intervenuta con il discorso che trovate qui di seguito, invitando tutti a prendersi cura “della nostra città”.
Quello che segue è invece l’intervento del vescovo Nosiglia
Cari fratelli e sorelle musulmani,
desidero come vescovo di Torino, manifestare la vicinanza mia e di
tutti i credenti della Chiesa cattolica al momento spirituale che
state vivendo. Il Ramadan è stato un tempo di purificazione e di
liberazione, un tempo opportuno per la conversione a una vita più
autentica e in sintonia con Dio. E questo è anche il mio augurio per
tutti voi, per le vostre famiglie qui a Torino e per i vostri cari che
vivono nei Paesi da cui molti di voi provengono: i frutti del Ramadan
possano restare nel vostro cuore e orientare la vostra vita sul volere
di Dio.Il Ramadan, inoltre, è stato un tempo di fraternità fondata sul
massimo rispetto tra le persone, e delle regole comuni che sono
anch’esse pilastri della vostra convivenza. Questa fraternità e
convivenza sono sovente nella nostra società turbate dalla paura,
dalla diffidenza, dalla separatezza da cui nascono le controversie e
persino i rifiuti degli altri che seguono culture e religioni diverse.
Qualcuno purtroppo giunge anche a fare della religione uno strumento
di violenza e di morte volendo far credere che questa è la volontà di
Dio. Sappiamo bene, tutti noi, che questo non è vero: gli interessi
economici alimentano la propaganda della divisione, e c’è chi specula
sulla paura, chi vuole guadagnare, in tanti modi, dalla divisione dei
popoli. Il terrorismo omicida e ogni discriminazione e violento
rifiuto degli altri,è una bestemmia contro Dio, con gesti che nulla
hanno a che vedere con la fede e la religione.Io sono profondamente convinto invece che anche la diversità delle
nostre religioni possono e devono diventare motivo di arricchimento
reciproco: se ci conosciamo meglio, se ci rispettiamo di più,se
collaboriamo insieme per un mondo piu’ giusto e pacifico allora sì che
si compie quanto Dio ci chiede. Viviamo in questo territorio insieme,
in cammino per costruire una città che è di tutti,un luogo aperto in
cui vivere, educare i bambini e i giovani, sostenere chi sta male o è
privo di beni essenziali per la sua vita e quella della sua famiglia.
Un luogo in cui tutti i credenti possono vivere liberamente la propria
fede e anzi sono chiamati ad arricchire la cultura di tutti
testimoniando la fraternità che dalla fede scaturisce.I comportamenti della pace, le idee della pace siano il nostro modello
comune per vivere insieme in questa città che appartiene a tutti i
suoi abitanti chiamati a sentirsi custodi e promotori del bene comune
di ogni altro cittadino. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo
bisogno dell’aiuto di Dio che chiediamo con la preghiera in
particolare e accogliamo con la nostra obbedienza e adorazione di lui
clemente e misericordioso.Possa Dio onnipotente, Dio della Pace, della Giustizia e dell’Amore
sorreggere l’impegno di tutti i credenti nel perseguire nel mondo
quanto Lui ci chiede, perché solo Lui conosce quale è il nostro vero
bene e quello di tutta l’umanità.La Chiesa cattolica di Torino e il suo vescovo si uniscono dunque
spiritualmente alla vostra festa che conclude il digiuno e formulano i
migliori e sentiti auguri di serenità, gioia e prosperità.
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