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Cultura

A Torino un palazzo in degrado diventa il primo museo condominale #viadellafucina16

Gabriele Farina

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In via La Salle 16 a Torino c’è un palazzo in condizioni di degrado avanzato. E’ abitato da circa 200 persone, ci sono 53 appartamenti. E’ un palazzo dell’800, solido, ma quanto a restauri siamo parecchio indietro. Ecco allora che dalla mente di Brice Coniglio nasce il progetto viadellafucina16.

Si tratta di un nuovo programma di residenza per artisti nel condominio di via La Salle 16 (già via della Fucina), nel quartiere torinese di Porta Palazzo. Tramite open call internazionale, aperta a proposte di qualsiasi disciplina, gli artisti saranno invitati a trascorrere periodi di residenza nello stabile, durante i quali realizzare interventi e opere negli spazi comuni al fine di attivare il dialogo tra le diverse comunità che lo abitano e favorire la riqualificazione del maestoso edificio ottocentesco, oggi in stato di trentennale degrado e abbandono.
I progetti vincitori saranno selezionati dagli stessi abitanti del condominio (oltre 200 inquilini di ogni nazionalità distributi in 53 appartamenti) con la mediazione di un board curatori e di addetti ai lavori, sulla base della capacità di coinvolgere la comunità dello stabile e del quartiere nella progettazione e nella realizzazione delle opere, di interpretarne i desideri, di attivare nuove e durevoli forme di socialità attraverso percorsi di co-creazione e cura collettiva degli spazi.
Il condominio – luogo in cui si esercita la prima forma di democrazia e punto di intersezione tra dominio pubblico e privato – si apre alla pratica artistica come fattore di rigenerazione estetica, sociale e culturale, divenendo così un luogo simbolico attraverso cui la comunità rappresenta se stessa, così come un tempo i palazzi signorili – decorati dagli artisti – rappresentavano il prestigio delle singole casate.

Lo spazio, sempre visitabile e aperto alla cittadinanza, definirà il primo esperimento internazionale di condominio-museo.
L’ex-portineria del palazzo, riaperta e presieduta da un team di giovani sociologi e antropologi, grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Torino, si trasforma in portineria artistica (“art gatehouse”) per accogliere i visitatori e raccogliere i desideri degli abitanti.
Il programma si completa con mostre, eventi e talk organizzati nella nuova galleria d’arte indipendente Idiòt (in omaggio al romanzo di Dostoevskij in cui è contenuta la celebre frase “La bellezza salverà il mondo”) con l’attivazione di un servizio di ricezione turistica nonché del laboratorio di creazione Fucina16, gestito da un collettivo di artisti torinesi, all’interno del giardino comune.
L’intero progetto sarà studiato e monitorato da un gruppo di giovani sociologi e antropologi dell’Università degli Studi di Torino, così da rendere il modello replicabile.
viadellafucina16 costituirà un inedito innesto della pratica artistica nel tessuto vitale di una comunità circoscritta che intende dimostrare, attraverso un esperimento condotto in un contesto ridotto, come l’arte e la cultura possano diventare strumenti efficaci nella risoluzione dei conflitti e per una trasformazione collettiva.

Il progetto è curato da Kaninchen-Haus e il bando per gli artisti scade il 25 giugno. Fatevi avanti.

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