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Cultura

I grandi artisti dell’arte contempornea accenderanno le Ogr

Redazione Quotidiano Piemontese

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I grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale saranno protagonisti della rinascita delle OGR, le storiche Officine Grandi Riparazioni di Torino: uno straordinario spazio di 35.000 metri quadrati, nato a fine Ottocento e destinato sino ai primi anni ‘90 alla manutenzione dei veicoli ferroviari, oggi riqualificato dalla Fondazione CRT e riconvertito a nuovo hub della ricerca artistica e tecnologica nel cuore della città.

“Le nuove OGR, tra i principali progetti di venture philanthropy oggi in Europa, rafforzeranno il ruolo di Torino come una delle capitali mondiali dell’arte contemporanea – ha detto il Direttore Generale delle OGR Massimo Lapucci –. Alcuni tra i più grandi artisti hanno scelto di creare progetti ad hoc per questo spazio straordinario, che ha l’ambizione di diventare sia un riferimento internazionale nel settore, sia una nuova opportunità per favorire la contaminazione tra eccellenza e giovani talenti, affermati ed emergenti. Questo in totale sinergia con le azioni da sempre promosse e realizzate dalla Fondazione CRT per lo sviluppo e la crescita del territorio, attraverso un fondamentale interscambio con best practice nazionali e estere”.

Sono stati svelati a Venezia, in occasione dell’inaugurazione della 57esima Biennale d’Arte, i primi artisti e curatori internazionali al centro del programma di Arti Visive delle nuove OGR, affidato alla Direzione Artistica di Nicola Ricciardi.

Il primo appuntamento è per il 30 settembre 2017 – data di apertura delle OGR – con l’inaugurazione di un’opera d’arte pubblica di William Kentridge e di un futuristico allestimento temporaneo a firma di Patrick Tuttofuoco. Nel cortile antistante l’ingresso alle OGR sul lato Est, verrà inaugurata un’importante opera site-specific dell’artista sudafricano William Kentridge, tra i massimi esponenti dell’arte contemporanea a livello mondiale. Si tratta di una commissione la cui curatela e produzione è stata affidata al Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, istituzione storicamente sostenuta dalla Fondazione CRT.

Proposto dalla direttrice Carolyn Christov-Bakargiev, e approvato dal Comitato Scientifico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea (composto da Sir Nicholas Serota, Manuel Borja-Villel e Rudi Fuchs), l’artista realizzerà un intervento ispirato alla vocazione ex-industriale e operaia delle Officine Grandi Riparazioni. La scultura, in metallo nero, è composta da una processione di figure dalla valenza fortemente significativa e simbolica, in quanto allude al lavoro di riparazione dei treni e dei corpi. L’opera, intitolata “Procession of Reparationists”, (“Processione. I Riparazionisti”), è la prima di una serie di commissioni pubbliche – le Corte Est Commissions – pensate per essere fruibili dall’intera città.

Il 30 settembre prenderà anche il via il “Big Bang”, la grande festa di riapertura delle OGR che per due settimane, fino al 14 ottobre, offrirà concerti, mostre interattive e laboratori per bambini con ingresso libero e gratuito per tutti.

Per questa occasione, Patrick Tuttofuoco, artista italiano tra i più stimati della sua generazione, realizzerà insieme ai piccoli ospiti di CasaOz, un paesaggio futuristico di 2.500 metri quadri liberamente esplorabile dai visitatori: uno scenario ispirato dalle opere della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e animato da iniziative e laboratori aperti a tutti i bambini del territorio a cura di Zonarte, il network che riunisce i Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni piemontesi dedicate all’arte contemporanea (Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz e PAV-Parco Arte Vivente).

Come una Falena alla Fiamma (Like a Moth to a Flame) è il titolo del grande progetto espositivo che il 3 novembre 2017 aprirà il programma di mostre delle OGR di Torino. La mostra, organizzata insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sintetizzerà la doppia anima delle nuove OGR: le radici profondamente legate alla storia della città e del territorio e, insieme, la vocazione fortemente internazionale, capace di attrarre pubblici, professionalità e partner istituzionali da tutto il mondo.

Come una Falena alla Fiamma è un progetto ambizioso, firmato da tre curatori internazionali d’eccezione, chiamati a lavorare insieme per la prima volta confrontandosi con la città di Torino e il suo importante patrimonio artistico: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della rivista inglese Art Review, e l’artista britannico Liam Gillick.

Organizzata insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – centro per l’arte contemporanea che nel 2017 festeggia i 25 anni della propria Collezione – la mostra occuperà quasi un terzo dei 9.000 metri quadrati della Manica Nord delle OGR e ruoterà intorno alla preziosissima collaborazione e allo scambio con alcune delle più importanti istituzioni museali pubbliche di Torino, tra cui il Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO – Museo d’Arte Orientale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, in un gioco di contaminazioni reciproche tra opere d’arte contemporanea e opere dei secoli passati.

Dall’antico Egitto, passando per il medioevo sino all’era della globalizzazione, Come una Falena alla Fiamma si pone l’obiettivo di creare un ritratto della città di Torino a partire dagli oggetti che la città stessa e i suoi residenti hanno collezionato e, in alcuni casi, prodotto. Guardando a temi e idee ricorrenti nella storia dell’arte e ai modi diversi in cui vecchi concetti possono essere riattualizzati, la mostra ruoterà attorno a un grande nucleo di opere conservate in alcune delle più importanti collezioni di arte e antichità della città che, per l’occasione, troveranno casa alle OGR e, contestualmente, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

La mostra sarà visitabile fino alla seconda metà di gennaio 2018.

I principali appuntamenti espositivi del programma Arti Visive del 2018 saranno le mostre personali di Tino Sehgal – a cura di Luca Cerizza –, di Susan Hiller – a cura di Barbara Casavecchia – e di Mike Nelson, nonché la mostra collettiva “Castellodirivoli@OGR”, quest’ultima a cura di Marcella Beccaria.

Tino Sehgal, artista anglo-tedesco conosciuto in tutto il mondo per le sue elaborate azioni collettive che sfidano le tradizionali relazioni tra arte e spettatore, già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2013, torna per la prima volta in Italia con un progetto personale dopo aver realizzato la mostra nel 2008 con la Fondazione Nicola Trussardi e aver rappresentato la Germania alla Biennale di Venezia del 2007.

La statunitense naturalizzata inglese Susan Hiller, artista pioniera dell’arte multimediale e dell’arte di installazione basata su metodi dell’antropologia, attiva da più di 40 anni sulla scena internazionale, dopo le mostre alla Fondazione Ratti nel 2011 e al Castello di Rivoli nel 2006, concepirà un intervento speciale per gli spazi ex-industriali delle OGR.

L’inglese Mike Nelson, dopo essere stato protagonista del Padiglione Inglese alla Biennale di Venezia del 2011, porterà per la prima volta in uno spazio istituzionale italiano una nuova grande installazione site-specific prevista per l’estate 2018.

Le OGR ospiteranno infine un percorso volto a impreziosire l’offerta culturale in città e, al contempo, aprire una nuova finestra a Torino per valorizzare le attività del Castello di Rivoli e incoraggiare una maggiore sinergia sul territorio. Il primo appuntamento di un ciclo di mostre curate dalla stessa istituzione – e che prendono spunto dalle opere della collezione della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea in comodato al museo – è la mostra dal titolo provvisorio di “Castellodirivoli@OGR” ideata da Marcella Beccaria e che inaugurerà nella primavera del 2018.

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