Cronaca
Riescono a vendere un palazzo non loro al più esperto nel campo a Torino
Riuscire a truffare il prinicipe, il “ras delle soffitte”, il numero uno degli acquisti di palazzi e appartamenti a Torino, deve essere stata una soddisfazione non da poco. Eppure sono riusciti a raggirare proprio Giorgio Molino. In quattro sono riusciti a truffare Molino vendendogli un palazzo intero in via Pisacane 15 per 250 mila euro, subito trasformati in lingotti d’oro e fatti sparire.
Due imputati sono già stati condannati con rito abbreviato: Domenico Barbatano, moncalierese, a 2 anni e 8 mesi; Giuseppe Arbore, torinese, a 2 anni. Un terzo imputato è morto dopo la condanna. Il quarto, un geometra che ha fatto da intermediario, Andrea Russo, ha scelto il processo. Titolare dell’inchiesta, il pm Gianfranco Colace.
I quattro hanno presentato a Molino documenti che parevano in ordine, planimetrie, perfino una carta di identità falsa con i dati del vero proprietario e il documento di un notaio che autorizzava Barbatano alla vendita.
Hanno perfino portato la vittima sul posto a visitare il palazzo, con gli inquilini che si sono mostrati stufi per l’ennesima visita, convincendo così Molino di star partecipando ad una corsa con diversi compratori. Il prezzo era un affare e bisognava fare in fretta. Così anche il più esperto nel campo ci è cascato.
Ora, dopo le condanne con rito abbreviato, il processo per l’ultimo imputato. Ma quando, tra un paio d’anni, la pena sarà pagata, quei lingotti d’oro continueranno ad essere nascosti da qualche parte a disposizione dei truffatori.
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