Economia
Inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino: il Poli diventa l’hub dell’Industria 4.0
Il Politecnico di Torino sarà una delle sedi dei Competence Center previsti dal piano nazionale Industria 4.0. In tempi brevi il Competence Center sarà esteso a rete a livello regionale ed europeo.Questa la notizia più importante dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino.
Per il Rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli: “Il Politecnico è onorato di essere stato chiamato a far parte della Cabina di Regia del Piano Industria 4.0 ed è pronto a dare il suo pieno contributo. Le policy che abbiamo attuato in questi anni, la nostra crescente capacità di attrarre studenti di talento da tutto il mondo, gli investimenti in risorse umane, l’avvio dei Centri interdipartimentali per favorire e promuovere la ricerca interdisciplinare e la costituzione di un Laboratorio per il Trasferimento pongono il nostro Ateneo nelle condizioni di affrontare le sfide e la rivoluzione tecnologica che ci attendono. In accordo con gli indirizzi strategici del piano nazionale, consapevoli della reputazione che abbiamo acquisito e avvalendoci dell’esperienza maturata con i nostri partner industriali e accademici, stiamo progettando il Competence Center di questo Territorio. Un centro di competenze, che immaginiamo al servizio del Paese, con visibilità e reputazione internazionale, infrastrutture e risorse umane condivise con il sistema delle imprese, capace di cogliere in anticipo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, di promuoverne lo sviluppo a la diffusione e di comprenderne l’impatto economico, sociale e culturale”.
Secondo il Vicerettore al Trasferimento Tecnologico Emilio Paolucci: “Il Competence Center rappresenta un ulteriore passo del Politecnico di Torino nel suo percorso di definizione della relazione futura fra ricerca e società, necessaria per evitare concentrazione di conoscenze e garantire alla collettività di beneficiare dell’innovazione tecnologica e non di subirla”, commenta il professor Paolucci, che conclude: “Sono convinto che sarà un fattore chiave per lo sviluppo del territorio, prevedendo fin dalla sua nascita la necessaria attenzione ai cosiddetti “fattori critici di successo”, indispensabile per evitare prematuri fallimenti dei processi di innovazione: condivisione di indirizzi a livello di territorio, collaborazione fra istituzioni, libertà di accesso e di trasferimento delle conoscenze, garanzia di risorse sufficiente e continue, capacità di assumersi rischi e di avere una chiara visione del cambiamento del lavoro e dei suoi contenuti saranno i punti centrali del nuovo Competence Center”.
Il Ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha concluso la cerimonia: “L’innovazione è presente da sempre nella fabbrica e nella vita di tutti noi, ma non ha mai avuto un’accelerazione pari a quella degli ultimi venticinque anni. La trasformazione del paradigma dell’industria e la conseguente evoluzione del lavoro hanno provocato un’estrema polarizzazione tra vincitori e vinti. L’Italia è fragile, bisogna dirlo con realismo, perché per troppo tempo non ha investito sugli asset indispensabili per il futuro; in questo senso, la politica industriale è praticamente sparita per vent’anni dall’agenda dei Governi nazionali e dell’Unione europea, nella convinzione che il manifatturiero avrebbe assunto sempre minore centralità nelle economie sviluppate. Così non è stato e il disinteresse sui fattori di competitività ha frenato la crescita economica del Paese. Credo che oggi si sia riportata l’industria al centro delle priorità, con il contributo di università e imprese, che sono direttamente coinvolte nel Piano Industria 4.0. Il risultato finale non è prevedibile, ma sicuramente non sarà un ritorno al passato: bisogna investire sui nostri talenti, sulle cose che funzionano”.
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